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Trump e i sonnambuli

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Un vero cataclisma di commenti roventi e prese di posizione da tifo calcistico si è abbattuto da ieri sulle nostre povere teste riguardo alla sceneggiata andata in onda alla Casa Bianca tra l’intontito Zelensky  e Superman. Tempo carnascialesco e quindi ogni scherzo vale. Potrei archiviare così in cuor mio la vicenda visto che nella vita si hanno altre priorità. Ma provo a dire la mia tanto per convincermi che le questioni sono maledettamente serie.
Tra l’altro questo mainstream va avanti da un po’ di anni riducendo tutte le cause a contrapposizioni caricaturali o a fattori prettamente di natura economica (ricordate le sanzioni alla Santa Madre Russia con che stigma da noi furono proposte dall’elevato di turno, Mario Draghi alias primo ministro).
E la storia? Quasi non conta.
Quindi mi torna di grande aiuto un libro di storia, si proprio di storia che lessi un po’ di anni fa, illuminante sulle vicende che portarono alla Grande Guerra del 15-18.
Eppure nessuno voleva la guerra, ma la Serbia voleva crescere; l’Impero Austro-Ungarico voleva durare; la crescita della Germania spaventava la Francia e disturbava la Gran Bretagna; la Russia cercava all’esterno soluzione a problemi interni. La somma delle volontà individuali porto’ alla guerra che infuriò per quattro anni e cambiò il mondo.

La Grande Guerra continua a essere studiata come un modello di catastrofe evitabile.

Ed allora perché accadde ?

Re, imperatori, ministri, ambasciatori, generali: chi aveva le leve del potere era come un sonnambulo, apparentemente vigile, ma non in grado di vedere, tormentato dagli incubi, ma cieco di fronte alla realtà dell’orrore che stava per portare nel mondo.
I sonnambuli descritti dal professore di storia moderna a Cambridge, Cristopher Clark, sono i governi che scivolarono nella guerra presentendo ed avvertendo il cataclisma, simulando allarmi, ma senza far nulla per scongiurarla. Da allora sono passati più di cent’anni, e molte cose sono cambiate. L’Europa ha istituzioni comuni e l’imperialismo territoriale si pensava svanito. Invece si combatte di nuovo per spostare confini e l’Europa non è in pace:la crisi che la attraversa la sta squarciando come già nel 1913-14. Gli Stati odierni, oggi come allora, sono incapaci di trarre conseguenze da quello che apparentemente presagiscono e il modello di democrazia prevalente in tanti paesi non ha ancora sviluppato anticorpi per evitare l’ irreparabile.

Drawing on new scholarship, Clark offers a fresh look at World War I, focusing not on the battles and atrocities of the war itself, but on the complex events and relationships that led a group of well-meaning leaders into brutal conflict.

Clark traces the paths to war in a minute-by-minute, action-packed narrative that cuts between the key decision centers in Vienna, Berlin, St. Petersburg, Paris, London, and Belgrade, and examines the decades of history that informed the events of 1914 and details the mutual misunderstandings and unintended signals that drove the crisis forward in a few short weeks.

Meticulously researched and masterfully written, The Sleepwalkers is a dramatic and authoritative chronicle of Europe’s descent into a war that tore the world apart.”

Così possiamo leggere in una delle recensioni alla prima edizione.

Mi pare dunque che ci risiamo a vedere come si sprofonda nell’orrore della guerra senza che nessuno spudoratamente la voglia. Ieri è andata in onda in diretta mondiale una pochade comica di pochi minuti mentre la guerra atrocemente continua. E si che si parlava già di pace.

Chiudo questo articolo con una citazione che fa meditare tratta dalle prime pagine del libro.

E anche io.
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1 COMMENT

  1. Sicuramente la percezione del pericolo e’ presente anche nei governanti d’oggi, ma i nostri piu’ che sonnambuli sembrano essenzialmente terrorizzati dil poter perdere i posti di potere e i loro privilegi.
    L’attenzione maggiore per tutelare diritti e prevenire rischi di non ritorno ricade ricade quindi sull’elettorato delegante, sperando che si risvegli da un sonnambulismo che interessa tanti.
    https://laquartadimensionescritti.blogspot.com/2025/02/i-tedeschi-votanti-sono-un-popolo.html

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