Nel mondo della finanza, chi sa aspettare vince.
Lo dimostra l’analisi di Jeremy Siegel, che ha esaminato oltre due secoli di dati confermando un fatto sorprendente: il mercato azionario, con un rendimento annuo medio del 6,9%, ha garantito ritorni ineguagliabili rispetto a obbligazioni, titoli di Stato, oro e contanti. Un dollaro investito nel 1802 sarebbe oggi diventato oltre due milioni, grazie alla capitalizzazione composta.
Come evidenziato nel grafico contenuto nel libro Stocks for the Long Run (McGraw-Hill, 6ª Edizione) di Jeremy J. Siegel, il rendimento del mercato azionario statunitense ha costantemente superato qualsiasi altra attività, nonostante crisi, guerre, recessioni e sconvolgimenti sociali.
L’enorme differenza tra il valore finale degli investimenti in azioni rispetto a obbligazioni e titoli di Stato è dovuta proprio alla capitalizzazione composta nel lungo periodo. Anche una piccola differenza nel rendimento annuo si amplifica enormemente grazie alla crescita esponenziale degli interessi accumulati.
Naturalmente, nessuno ha a disposizione due secoli di attesa! Ma non è necessario. Con un orizzonte temporale di qualche anno, i risultati possono essere comunque notevoli.
Negli anni ’70, investire in tutte le aziende di un mercato era costoso e complesso per i piccoli investitori. Sebbene esistessero già i fondi comuni di investimento, la loro gestione attiva comportava costi elevati. Nel 1975 fu introdotto il primo fondo indicizzato passivo, seguito negli anni ’90 dalla nascita degli ETF (Exchange Traded Funds), strumenti ancora più accessibili e negoziabili direttamente in borsa.
Questi strumenti di investimento quotati replicano un indice di mercato, come il FTSE MIB o l’S&P 500, permettendo di investire in decine o centinaia di aziende con un solo acquisto. Invece di cercare di “battere il mercato” con strategie complesse e costose, gli ETF consentono di ottenere il rendimento del mercato stesso con costi molto più bassi.
Come scrive Siegel nel libro: “Chiunque può ottenere gli stessi rendimenti del mercato senza alcuno sforzo, semplicemente investendo in fondi indicizzati passivi.”
E aggiunge: “Per ogni investitore che batte il mercato, ce n’è un altro che lo sotto-performa. Seguendo il mercato, sei sicuro di ottenere rendimenti superiori alla media di chi cerca di prevedere i movimenti azionari.”
Tuttavia, è bene ricordare che, pur essendo diversificati e a basso costo, anche questi strumenti finanziari possono subire oscillazioni di mercato. È quindi fondamentale mantenere un orizzonte temporale adeguato e una gestione prudente del portafoglio.
Uno degli errori più comuni degli investitori è farsi prendere dal panico durante le crisi di mercato. Ma bisogna ricordare che, nonostante le crisi economiche e politiche, il mercato ha sempre ritrovato la sua crescita nel lungo periodo.
E’ importante sottolineare che investire in azioni implica un certo grado di volatilità. I mercati non crescono in modo lineare e possono subire flessioni anche significative.
Per ridurre il rischio complessivo dell’investimento, è essenziale diversificare il proprio portafoglio includendo anche obbligazioni e altri strumenti finanziari. Questa strategia aiuta a bilanciare la volatilità del mercato azionario, fornendo una maggiore stabilità nel lungo termine.
Un tempo investire era complesso e costoso, oggi la tecnologia ha reso tutto più semplice e accessibile. Basta uno smartphone per accedere ai mercati finanziari. Inoltre, molti intermediari offrono piani di accumulo automatici, per chi vuole investire in modo regolare.
Tuttavia, la facile accessibilità ai mercati richiede la giusta attenzione e consapevolezza. Investire senza una strategia e senza comprendere i rischi può portare a scelte impulsive e controproducenti. Per ottenere risultati duraturi, è fondamentale informarsi e adottare un approccio consapevole e disciplinato.
Investire non è mai stato così accessibile e alla portata di tutti. Per chi si avvicina al mondo della finanza con curiosità e prudenza, il libro Investire senza paura – Carlo e la scoperta degli ETF (già presentato su Economia&FinanzaVerde: Questi-amori-di-etf) offre, in forma di racconto, una guida pratica e avvincente.
È indubbio che la gestione del risparmio costituisce l’asse portante dell’economia moderna, così come la possibilità di accedere oggi in modo quasi diretto a forme diversificate d’investimenti finanziari.
Rimane sempre, anche rispetto al passato, le necessità d’equilibrio e le prudenze riguardo a fini e bisogni reali.
L’eccesso di ricerca in performance finanziarie può infatti portare a una forma di ludopatia opulenta dell’avere e a trascurare il perfezionamento dell’essere predicato da Erich Fromm.
Rispetto alla figura di Zio Paperone, ossessionato dall’inarrestabile accumulo di ricchezza, appare molto più simpatico Zio Paperino che vive spensierato nella semplicità spartana del suo mondo.
Investire e risparmiare è certamente un’operazione sana, sicuramente opportuna per assicurare il futuro, ….. ma per evitare l’insorgere di infelici patologie è meglio praticare il tutto nella giusta dose … come si usa fare per i condimenti, ovvero … quanto basta.
L’ultimo libro di Pasquale Tribuzio torna per questo utile nel far comprendere le questioni e focalizzare meglio anche le caratteristiche della composita giungla finanziaria che fa da contorno all’economia reale.