Oggi 6 ottobre la radio Italiana compie 100 anni.
Una sentenza del Congresso Americano, del 1943, aveva riaperto la
diatriba sulla paternità.
Per anni c’è stata una lunga diatriba dietro l’invenzione della radio, nel 1943 la Corte Suprema Americana si pronunciò ritenendo che il brevetto di Marconi fosse una copia del lavoro di Tesla, smentendo di fatto una precedenza sentenza del 1911 emanata dalla High Court del Regno Unito che invece riconosceva all’italiano la paternità dell’invenzione.
La radio non solo non è obsoleta, superata dalla televisione e dalle piattaforme di internet, ma è ancora oggi uno dei media più diffusi. Lunedì 8 ottobre 2024 vi parleremo del centenario della radio e dei settanta anni della televisione, proprio dai microfoni di
La Radio Italiana fu fondata dal Ministro delle Comunicazioni del governo fascista Costanzo Ciano (padre del futuro ministro degli Esteri e genero di Mussolini Galeazzo) insieme con la SIRAC fondata da Riccardo Gualino, personaggio dalla grande versatilità degli Anni Venti.
Gualino era rappresentante per l’Italia della Radio Corporation of America, Presidente della società radiofonica venne nominato Enrico Marchesi, proveniente dalla Fiat dove aveva ricoperto per parecchi anni l’incarico di direttore amministrativo. Il Vice presidente era Luigi Solari, persona molto vicina agli interessi di Guglielmo Marconi che, forte dell’invenzione della radio, stava cercando di creare un modello che ricalcasse quello adottato in altri Paesi.
Negli articoli che seguono un profilo di Gualino.
Il mistero della prima annunciatrice
Maria Luisa Boncompagni, appena assunta dall’URI, e soprannominata “zia radio” e “l’usignolo della radio”, dette il primo annuncio alle ore 21.00 del 6 ottobre 1924 : “A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera…”
Invece, nel 1997, Barbara Scaramucci, responsabile di Le teche Rai (cioè l’archivio del materiale prodotto dalla società italiana Rai), ritrovò uno spezzone tagliato del primo annuncio originale.
La voce del messaggio, infatti, non sarebbe quella di Maria Luisa Bonconmpagni, come si è sempre creduto, ma di Ines Viviani Donarelli,musicista e moglie del direttore artistico della URI. Infatti nell’annuncio la donna che parla elenca i quattro musicisti che andranno ad eseguire il concerto tra cui Ines Viviani Donarelli «che – dice la voce nell’annuncio – vi sta parlando».
Ecco l’annuncio integrale: «Uri, Unione radiofonica italiana: 1- RO: stazione di Roma. Lunghezza d’onda metri 425. A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana per il servizio delle radioaudizioni circolari. Il quartetto composto da Ines Viviani Donarelli –che vi sta parlando – Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani eseguirà Haydn dal quartetto “Opera 7”, I e Il Tempo».
Non si sa chi può aver scambiato l’annuncio, resta comunque che, Maria Luisa Boncompagni rimane nella storia come la prima conduttrice radiofonica, esemplare nella sua professionalità di annunciatrice e presentatrice.