Home Recensioni “Zolletta. Buongiornounca&&o” di Florinda Cerrito

“Zolletta. Buongiornounca&&o” di Florinda Cerrito

431
0

Un libro molto ben confezionato e quasi unico nel suo genere, anche per l’eccellente equilibrio dei contenuti letterari con l’originale grafica, quasi fumettistica (non intesa in senso riduttivo, anzi).
Una lettura che scorre veloce e che, tra un sorriso e l’altro per le figure e le efficaci didascalie, induce anche a riflessioni successive.
“Sorvolo strade, quartieri, città, campi, pianure, mari, boschi, a volte zampetto solamente sopra i tetti delle case, tra un ramo e l’altro come il Barone Rampante, attraverso nuvole, sola o abbracciata a qualcuno” dice di sé Zolletta.
In verità attraverso il suo alter ego Florinda Cerrito, con il suo libro “Zolletta. Buongiornouncazzo“, affronta con apparente leggerezza una serie di tematiche, per riflessioni su valori e l’esistenza umana.
Il femminismo, che si manifesta attraverso Zolletta, è una chiave di lettura che, se per un verso, consente di sottolineare tipici aspetti di una atavica società patriarcale, dall’altro fornisce efficaci metodologie di analisi, assolutamente indipendenti da genere ed età. Zolletta si racconta, mettendo in risalto, senza inibizioni, esperienze e sogni.
Il libro di Florinda, per i tanti concetti che incorpora, potrebbe essere considerato quasi una summa (un piccolo bignami) di trattati scientifici di sociologia scritti dai vari Galimberti, Recalcati, Crepet, Morelli, e via dicendo, citando solo alcuni italiani. Con il vantaggio della visione alla Wim Wenders, nell’osservare il tutto dall’alto, ma con la vista da falco, attraverso i voli ampi e panoramici come quelli narrati da Italo Calvino per il suo Barone Rampante.
In ogni caso, la centralità del dubbio, che prevale in ogni considerazione, assicura onestà intellettuale nelle osservazioni e garantisce la relatività necessaria per non omologare tutto quel che accade in certezze.
Zolletta/Florinda ama molto dormire, perchè è l’unica condizione che le permette di sognare (e qui potremmo forse scomodare Sigmund Freud). Confessa infatti: “Sogno fino a quando aprendo gli occhi, sento tutto il peso corporeo materializzarsi e quello dell’esistenza. Pervasa da un effetto bradipo, mi muovo lentamente sotto le coperte. Da uno stato embrionale mi evolvo verso uno stato di quasi umana appartenenza. Ci metto quindi un tot a svegliarmi e se per caso qualcuno, in questa fase di lento risveglio, mi dice buongiorno Zolla, purtroppo rispondo quasi sempre … #buongiornouncazzo!”
Nel libro stampato da Serradifalco Editore (pagg. 152), non mancano trattazioni riguardanti la politica, le condizioni sociali e le disparità persistenti, la pseudo democrazia occidentale e lo stato dei contesti culturali vigenti.
C’è di tutto e di più; materiale sufficiente affinché ciascuno possa trovare conforto e spunti per attente riflessioni, non ultimo anche per ridimensionare il fenomeno dell’astensionismo elettorale.
All’opera prima di Florinda Cerrito con Zolletta Zolla, che sta intanto riscuotendo un meritato successo, sicuramente seguirà un nuovo racconto. Perchè Zolletta, con ironia e sagacia, parla di tutto a tutti e, come lei stessa preannuncia nel libro, ha ancora moltissime altre cose da dire.

Per completezza d’informazione e invogliare all’acquisto, aggiungo la descrizione del libro scritta della stessa autrice.

“Mi chiamo Zolletta, per gli amici ZO, non ho un’età definita. Oscillo tra i dodici e i settant’anni, sono comunque una ragazzina, in bianco e nero, ma con un’anima a colori. Sono la perfetta imperfezione. Rappresento la perfetta confusione. In pratica sono perfettamente imperfetta e confusionaria! Comincia così il racconto illustrato di Zolletta… zollettazolla nei social. Un racconto simil-autobiografico, dal sapore ‘femminista’, in cui Zolla dichiara di non esserlo, ma di sentirsi piuttosto ‘pacifista’ e ‘ambientalista’. Zolletta è un’esserina, nata un po’ per caso e un po’ dalla voglia di traspormi in un personaggio immortale, misto tra realtà e finzione. Zolletta è il mio alter ego. Nasce come personaggio a fumetti ma non sempre segue gli schemi della grafica comics. A volte fa capolino in quel mondo così crudo e al contempo meraviglioso della street-art, con le sue locandine in giro per i muri delle città, dove dialoga col mondo esterno, esercitando interesse con la sua carica grafica e per i forti contenuti sociali.”

Buona luce a tutti!

Previous articleInformatica, teatro, fotografia: domini incontrastabili della punteggiatura
Next articleEaaS vs Mutui Subprime: imparare dal passato per un mercato del credito industriale digitale

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here