Home Imprese&Lavoro Pranzo di Pasqua: mangiare, gustare, non sprecare e…innovare

Pranzo di Pasqua: mangiare, gustare, non sprecare e…innovare

722
1

La Pasqua in Italia è un momento di 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗮𝗯𝗯𝗼𝗻𝗱𝗮𝗻𝘇𝗮. Le famiglie si riuniscono e si prepara una quantità di cibo che supera di gran lunga il necessario. In questa cultura dell’abbondanza, si nasconde una 𝗹𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 su come possiamo 𝗮𝗳𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗮𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗹𝗲𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗿𝗶𝗳𝗶𝘂𝘁𝗶.

Se 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗹𝗮 𝗣𝗮𝘀𝗾𝘂𝗮 decidiamo di mangiare gli avanzi così come sono, un po’ meno attraenti dei giorni precedenti, pratichiamo il “𝑟𝑖𝑐𝑖𝑐𝑙𝑜” alimentare (𝗿𝗲𝗰𝘆𝗰𝗹𝗶𝗻𝗴). Accettiamo che la qualità possa essere inferiore, ma evitiamo comunque lo spreco.

Se, invece, decidessimo che una minore qualità non fa decisamente per noi potremmo pensare di dare gli avanzi al cane e, in questo caso, compiremmo un atto di “𝑠𝑢𝑏𝑐𝑖𝑐𝑙𝑜” alimentare (𝗱𝗼𝘄𝗻𝗰𝘆𝗰𝗹𝗶𝗻𝗴): non ci accontentiamo della qualità minore e scegliamo di riutilizzare il cibo in una forma declassata.

Ma se diamo retta alla tradizione italiana, le cose cambiano. Invece che accettare passivamente la diminuzione di qualità, ci impegniamo a valorizzare ciò che è avanzato, trasformandolo in piatti nuovi e forse persino migliori degli originali. Il brodo avanzato diventa la base per una nuova zuppa arricchita, la pasta una frittata, il pane raffermo un dolce e la carne cucinata succulenti polpette reinventate. Si chiama “𝑠𝑜𝑣𝑟𝑎𝑐𝑐𝑖𝑐𝑙𝑜” (𝘂𝗽𝗰𝘆𝗰𝗹𝗶𝗻𝗴), un processo che non solo prolunga la vita del cibo, ma ne esalta il valore, trasformando l’abbondanza in un’opportunità di sviluppo.

𝗟’𝘂𝗽𝗰𝘆𝗰𝗹𝗶𝗻𝗴 𝗲̀ 𝗲𝗰𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗮 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 e va oltre il semplice riutilizzo o riciclo. È una pratica che arricchisce il valore iniziale dei materiali attraverso la creatività e l’innovazione. L’upcycling può trasformare vecchi pneumatici in pavimentazione per parchi giochi, bottiglie di plastica in tessuti per abbigliamento o scarti di legno in mobili di design. Ma anche i rifiuti elettronici in gioielli e i fondi di caffè in gustosi funghi e poi questi a loro volta in splendide borse di “pelle”. Come nella cucina post-Pasqua, dobbiamo evitare di sminuire o “buttare” ciò che ha richiesto sforzi per essere prodotto, reinventandolo in qualcosa di nuovo e di valore superiore. Cosa penseresti di chi tritura la carne, insieme al sacchetto che la contiene? Follia vero? Accade ogni volta che si “uniscono” materiali non più separabili.

Pensate a come possiamo applicare il principio dell’upcycling ben oltre il cibo: è un invito di CIRCULARCAMP a guardare gli oggetti e i materiali nella nostra vita non per ciò che sono stati, ma per ciò che potrebbero diventare. Se fossero addirittura progettati per l’upcycling 𝗻𝗼𝗻 𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗿𝗶𝗳𝗶𝘂𝘁𝗶. Pensateci, mentre mangiate e Buona Pasqua!

Previous articlePer il pranzo vegetariano di Pasqua
Next articleLa fine del mondo, di silicio

1 COMMENT

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here