Ci sono molti modi per comunicare nel mondo della economia, della finanza e della banca: comunicati stampa, interviste agli esponenti di vertice, post sulle piattaforme più diffuse, lettere agli azionisti, pubblicità innovativa con enfasi sui risultati e sui servizi, visite dei vertici ad esponenti delle istituzioni, fotografie. La CSR, banca dei dipendenti della Banca d’Italia, ha scelto un modo di comunicare tutto suo, in nome delle sue peculiarità, invero originale: quello di farlo attraverso volantini sindacali.
Ieri è uscito il quarto in poche settimane, se la memoria non ci inganna. I precedenti sono stati comunque commentati su questo sito. La volantineide, dunque, continua. Ed essendo l’unica fonte di informazione pubblica sulla condizione della banca siamo costretti ad accontentarci, cercando di trarne indicazioni o almeno domande, come soci, risparmiatori e affidati. L’ultimo volantino SIBC ci comunica “due notizie rilevanti”:
a) la decisione della Banca d’Italia, secondo il potere gestionale che le compete, di sostituire integralmente la direzione della Cassa nelle figure del Direttore Generale e del Vice Direttore Generale,
b) gli sviluppi della querelle sul calcolo del fringe benefit sui mutui rinegoziati, con il riferimento ad altre inefficienze.
Ora per chi legge le due notizie non possono essere paragonabili per importanza, la prima avendo un valore assoluto rispetto all’altra, diciamo, parziale. Ad esse si aggiungono informazioni/valutazioni serie, come quella che attribuisce le disfunzioni lamentate al fatto che siano “Complici pure la prevalenza sul Consiglio di altri organi interni, autoerettesi dominus della Cassa, che dovrebbero servire la Cassa e invece la asserviscono” e la richiesta sindacale di “confrontarci con il Vertice”, in nome di altri non meglio precisati “vizi gestionali”.
Apprendere queste notizie non può lasciare indifferenti, facendo tutte riferimento a deficit rilevanti di governance, che è il cuore e la testa d’ogni impresa.
Vuoti inattesi nell’assetto di vertice, l’accusa di appropriazione di poteri da parte di organi che non hanno legittimità normativa, una richiesta esplicita di intromissione nella gestione da parte dei sindacati. Hai detto bazzecole! Questo leggono e questo capiscono i soci, nel silenzio del Consiglio, da cui non giungono comunicazioni. Come valutare nel merito queste notizie, affinché non venga minata la fiducia verso la Cassa?
In altre circostanze, volendo lasciare aperta la porta a interpretazioni da baruffe (sindacali) chiozzotte, ci limitavano a sollecitare la pubblicazione di numeri sulla effettiva situazione tecnica e a formulare l’osservazione, per quanto banale, che, in caso di problemi seri, la competenza a intervenire non sarebbe che dell’Organo di vigilanza.
Ora la situazione è obiettivamente mutata con la sostituzione del vertice della banca. Quindi i problemi ci sono? E sono vere anche le altre affermazioni, la cui gravità o è da smentire in toto o è da suffragare con elementi oggettivi? E la mancata riservatezza di certe notizie non è un valore violato?
Il socio ha diritto di saperne di più dagli organi sociali che ha eletto!
Dall’esterno quello che ci sentiamo di dire è che la virtù della informazione cioè della sua alimentazione, circolazione e interpretazione non sembra appartenere alla cultura della comunicazione della CSR. Come direbbe Totò a Peppino: e con questo ho detto tutto.
Che nei palazzi istituzionali siano sempre meno perseguiti principi improntati al rispetto delle regole e alla assoluta trasparenza costituisce da tempo un dato di fatto.
Le ingerenze e le cogestioni sono pertanto il risultato di compromessi non sempre legittimi e che mirano a spartire territori, isole e competenze.
Fa comunque specie che rappresentanze sindacali, piuttosto che tutelare gli interessi delle rispettive basi, si accapiglino nel tirare la coperta a loro convenienza.
Una volta la domanda che veniva posta era: “Chi controlla il controllore?” Ora registrato il cambio di Governatore, sarebbe questa: “Ma ora chi governa veramente?”.
Per una sintesi e poter capire qualcosa occorrerà attendere la redazione del prossimo bilancio CSR e sperare che passi la nottata.