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2024: anno elettorale dell’umanità

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Nel 2024 la metà della popolazione mondiale andrà alle urne per il voto politico. Si voterà in paesi come: Stati Uniti, Russia, Bangladesh, Brasile, India, Iran, Messico, Pakistan, Indonesia.

Ci saranno elezioni in 18 Paesi dell’Africa, dove l’elezione più importante si terrà in Sudafrica, tra 60 milioni di persone, a rischio di default. Il Democracy Index del The Economist, si concentra su cinque categorie generali per indagare le elezioni: processo elettorale, libertà civili, funzione del governo, partecipazione politica e cultura politica. Secondo le sue previsioni solo 43 Stati, compresi i 27 europei avranno elezioni pienamente libere e democratiche. Questo 2024 appena iniziato creerà importanti ripercussioni geopolitiche e non solo, nei singoli Stati. Le più importanti sfide le vedremo sotto, nel dettaglio.

Il 2024 rappresenterà un anno a rischio per le previsioni, un test per valutare come questi anni di pandemia e guerre si siano confrontati con il concetto di democrazia. Sarà l’anno nel quale l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale non potrà non essere considerato, se non vogliamo alimentare la disinformazione mirata.

La prima elezione è partita nel Bangladesh, dove sono stati “ eliminati” i concorrenti che potevano insidiare il vecchio regime, di Sheikh Hasina. La Cina ambisce a predominare per le sue rotte marittime e terrestri. La cartina mostra il potere geografico del Bangladesh nel progetto della Nuova Via della Seta, ufficialmente noto come l’Iniziativa della Cintura e della Strada (BRI) lanciata dalla Cina. Progetto che mira ad una vasta rete di infrastrutture come strade, ferrovie, porti e altre installazioni in tutto il mondo per facilitare il commercio e l’investimento. Il Bangladesh ha ricevuto l’investimento cinese nella costruzione di infrastrutture come il porto marittimo di Payra e una serie di progetti energetici. Questi progetti non solo collegano il Bangladesh con l’economia globale, ma rafforzano anche i suoi legami economici e politici con la Cina.

Cartina Bangladesh

13 gennaio ci saranno le elezioni a Taiwan, il cui voto avrà un impatto molto importante sulle relazioni tra Stati Uniti e la Cina. Gli analisti ci dicono che forse non succederà assolutamente nulla, ma si aprono le vere danze geopolitiche di questo anomalo e bisesto 2024. Taiwan da sempre e’ teatro di scontro, di minacce di guerra tra Cina e America. A Taiwan si fabbricano e si assemblano oltre la metà dei chip e semiconduttori mondiali. Quindi, in teoria e nella pratica, si stabilirà se c’è capacità o volontà della Cina di condizionare l’isola, se ciò influirà sul rapporto tra Washington e Pechino. Sicuramente darà un primo orientamento all’asse delle Relazioni Internazionali. Taiwan è l’unico luogo a costruire i semiconduttori, materiale di base utilizzato per creare i microchip, i quali sono i dispositivi che svolgono una varietà di funzioni nelle apparecchiature elettroniche sia militari che del nostro uso quotidiano. Il ministro degli Esteri taiwanese Joseph Wu dice che Pechino è impegnata in un’operazione “ibrida” per influenzare l’isola: infiltrazioni, cyberattacchi, disinformazione, pressione economica. Per Pechino la “riunificazione” è parte fondamentale del grandioso risveglio della nazione cinese voluto da XiJinping. Con le elezioni del 13 gennaio il paese deciderà se allontanarsi ulteriormente o riavvicinarsi alla Cina. Taiwan potrebbe essere il primo Paese, di questo 2024, a dimostrare che le democrazie vogliono restare tali? A questo proposito possiamo dire che il 2023, e’ stato un anno piuttosto turbolento nei rapporti internazionali, ma si è concluso con un incontro tra il Presidente Cinese e il Presidente Americano, in modo positivo grazie alla riapertura dei dialoghi tra alti funzionari politici e militari. Insieme hanno discusso e approvato una eventuale cooperazione su molte questioni di pace mondiale.

Il 4 di febbraio ci saranno le elezioni presidenziali a El Salvador, prima nazione al mondo ad adottare il Bitcoin come moneta legale per cercare di avvicinarsi alla tecnologia finanziaria. Per gli analisti internazionali rimarrà in carica Nayib Bukele, presidente dal 2019. La Costituzione salvadoregna proibisce a un presidente in carica di ricandidarsi.

La bandiera di El Salvador, Centro America

Il 14 febbraio si voterà in Indonesia, nazione molto ambita tra Stati Uniti e Cina. Chi prenderà il posto dell’attuale leader Joko Widodo, alleato della Cina sin dal suo insediamento nel 2014? Dal punto di vista geografico l’Indonesia si trova in una posizione particolarmente strategica: localizzata tra due continenti, l’Asia e Oceania e a cavallo di due oceani il Pacifico e l’Indiano, assume il ruolo di una linea marittima di comunicazione chiamata (SLOC) e una linea marittima di commercio chiamata (SLOT) per gran parte dei traffici commerciali internazionali. il ruolo strategico è svolto dalle acque indonesiane all’interno di una regione la cui rilevanza è destinata a crescere insieme alla crescente domanda di energia e altre risorse naturali.

In questo contesto le acque territoriali indonesiane, in particolare nello stretto di Malacca, sono considerate una rotta critica per il commercio mondiale insieme allo stretto di Hormuz, al canale di Suez e al canale di Panama. Il ruolo della marina militare appare quindi centrale nella tutela degli interessi nazionali e nella garanzia della libertà di navigazione attraverso gli stretti.

L’ Indonesia si trova in una posizione difficile: tra la dipendenza economica dalla Cina e la volontà di costruire una partnership più forte con l’Occidente finalizzata ad aumentare la propria sicurezza. Il Paese si trova anche in un contesto caratterizzato da attriti crescenti: in particolare tra Stati Uniti e Cina relativamente a Taiwan.

Gli Stati Uniti continuano a essere un partner strategico per la sicurezza dell’Indonesia e dell’Asean della quale fa parte. Indonesia e Cina hanno già avuto tre scontri marittimi all’interno della zona economica esclusiva indonesiana di 200 miglia nautiche al largo delle isole Natura. La “nine-dash line” o “linea delle nove tratteggiature” è una linea imprecisamente tracciata usata dal governo cinese per reclamare quasi l’85% del Mar Cinese Meridionale. Questa linea, come suggerisce il nome, è composta da nove segmenti di linea che formano un U che delimita un’area che la Cina considera il suo territorio storico.Questa area include isole e acque territoriali di molti paesi del Sud-Est asiatico, tra cui le Filippine, il Vietnam e la Malesia.

Questi paesi non riconoscono le rivendicazioni cinesi e ci sono stati numerosi conflitti territoriali e diplomatici sull’argomento. La questione della nine-dash line è controversa a causa dell’importanza strategica e commerciale del Mar Cinese Meridionale. Quest’area è ricca di risorse naturali come il petrolio e il gas, è un importante rotta di navigazione commerciale e ha un grande significato strategico sia in termini di difesa che di sicurezza.

Indonesia

Il 25 febbraio vi saranno elezioni in Bielorussia. Aleksandr Lukashenko, legato anche alle vicende che hanno coinvolto l’ex leader della Wagner Yevgeny Prigozhin, cammina sulla stessa strada della Russia. Il Presidente a fine dicembre del 2023 ha fatto approvare dal Parlamento Bielorusso una legge che gli garantisce l’immunità a vita contro eventuali procedimenti penali nei suoi confronti e impedisce ai leader dell’opposizione che vivono all’estero di candidarsi alle elezioni presidenziali. Aleksandr Lukashenko è stato eletto nel 1994 ed è considerato “l’ultimo dittatore d’Europa» che ha imposto in Bielorussia un regime di tipo autoritario.

Bielorussia

Il 1 marzo  voteranno gli iraniani; nonostante l’opposizione del movimento “Jin, Jiyan, Azadî, donna, vita, libertà” , nato per far conoscere a tutto il mondo le atrocità perpetrate nei confronti delle donne e di chi non segue le regole imposte dai dittatori, gli analisti ritengono che il regime degli ayatollah non subirà nessun scossone che possa disturbare l’attuale status quo.

Credit Ph. Alamy

Il 17 marzo votazioni in Russia. Le previsioni danno Vladimir Putin vincente, anche perché il leader dell’opposizione, Alexey Navalny è rinchiuso in una colonia penale nel Mar Artico. Con queste elezioni Putin si avvicinerebbe al quinto incarico da presidente, garantendosi il potere fino al 2030, come ha da sempre comunicato al mondo.

Cartina della Russia

Data prevista tra aprile e maggio per le elezioni nel paese più popoloso del mondo, l’India, che nel 2023 ha superato la Cina, quanto ad abitanti. L’attuale presidente Narendra Modi, conservatore, punta alla rielezione con il suo partito, il Bharatiya Janata Party (Bjp).

Modi spinge anche per rispolverare l’antico nome sanscrito dell’India, Bharat, in ottica nazionalista. La motivazione secondo gli analisti, è da attribuire al fatto che l’attuale premier è riuscito a trasformare un partito conservatore vicino alle élite economiche urbane e alle caste alte, in una macchina elettorale capace di far breccia nella comunità induista anche nelle regioni meno conosciute e più povere, tra le caste escluse dalla crescita economica, senza usare la retorica dell’India quale potenza emergente sullo scacchiere internazionale.

Nel 2023 l’India è stata la quarta nazione ad arrivare con una sonda sulla luna, dopo Stati Uniti, URSS/Russia e Cina. Un risultato ottenuto dall’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (Isro) con a capo l’ingegnera Kalpana Kalahasti. La missione pone l’India tra le nazioni con il programma spaziale più avanzato e con un tasso di complessità crescente.

Il 2 giugno, si voterà in Messico. A contendersi la presidenza due donne, il presidente uscente Andrés Manuel López Obrador, per legge non può candidarsi per un secondo mandato. Claudia Sheinbaum, ex sindaca di Città del Messico e’ scelta dal partito della sinistra che è al potere, Xóchitl Gálvez, politica, ingegnere e Senatrice della Repubblica, fa parte del Partito conservatore di azione nazionale. Entrambe vogliono aumentare le misure contro la povertà e sono favorevoli alla depenalizzazione dell’aborto. Sarebbe la prima volta al potere per una donna del Messico.

Claudia Sheinbaum Pardo e Xochtil Galvez

Il 9 giugno voteranno tutti e ventisette paesi dell’Unione Europea per eleggere i deputati dell’Europarlamento. Saranno 15 in più della precedente elezione. È l’unico caso in cui non si vota per gli organi di una nazione, ma di un’Unione di Stati, in attesa di un prossimo allargamento. La prima forza uscente è il Partito popolare, alleato con i socialisti, e i liberali nella maggioranza chiamata ironicamente dagli italiani, “Ursula”, che ha portato alla presidenza della Commissione la popolare tedesca Ursula Von der Leyen. Ci sono tendenze contrastanti per l’ascesa dei Sovranisti in quanto vari paesi stanno facendo dei rimescolamenti: lo dimostrerebbe lo spostamento del partito Fidesz dell’ungherese Viktor Orbán, che è uscito dal Ppe. Per l’Italia si potrebbe presentare una nuova maggioranza tra popolari e conservatori, dove Fratelli d’Italia svolgerebbe un ruolo chiave.

Le dodici stelle sulla bandiera, rappresentano le dodici stelle della Corona di Maria narrata nell’Apocalisse. Furono fatte nascere l’8 dicembre del 1955 per l’Immacolata Concezione.

Intanto nella fine del 2023 e’ stato siglato l’atto europeo sui chip, che rafforzerà la competitività e la sovranità tecnologica dell’Europa. La legge dell’UE sull’Intelligenza Artificiale è unica: consente di vietare gli usi dell’IA che violano i diritti fondamentali e i valori umani. Un primo ed importante divieto dei sistemi di IA che manipolano il comportamento umano per minare il libero arbitrio.

Chip act Europa, nato alla fine del 2023

Il 5 novembre ci saranno le 60esime elezioni presidenziali negli Stati Uniti. La sfida per adesso si propone tra l’attuale inquilino della Casa Bianca, Joe Biden, e il suo predecessore, Donald Trump. E qui l’incognita non sono tanto gli sfidanti, ma la ricandidatura di Donald Trump che potrebbe rimescolare gli equilibri globali fino adesso elaborati quali: la guerra in Ucraina, il conflitto in Medioriente, Taiwan, le politiche climatiche, i rapporti con l’Unione Europea e la ventilata uscita dalla Nato degli Stati Uniti. Dopo che Trump durante un convegno elettorale ha ribadito che: “dobbiamo portare a termine il processo iniziato sotto la mia amministrazione per rivalutare radicalmente lo scopo e la missione della Nato», il 15 dicembre del 2023, il Congresso federale degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge che prevede il divieto per qualsiasi presidente di revocare unilateralmente l’adesione del paese all’Alleanza Atlantica senza la previa approvazione da parte del Senato o un atto del Congresso.

Ci aspetta un anno particolare nel quale sarebbe importante rileggere le parole che si trovano scolpite nell’atrio dell’Onu di New York.

“Tutti i figli di Adamo formano un solo corpo, sono della stessa essenza. Quando il tempo affligge con il dolore una parte del corpo anche le altre parti soffrono. Se tu non senti la pena degli altri, non meriti di essere chiamato uomo”. ( Saādi di Shiraz, poeta iraniano del XIII secolo)

Poesia di Saādi di Shiraz del 1250, scolpita nell’atrio dell’Onu di New York

Adamo non è un nome proprio di persona, ma un nome collettivo che significa «Umanità, Genere Umano», senza aggettivi perché non è occidentale né orientale, ma solo universale.

La Creazione di Adamo di Michelangelo nella Cappella Sistina.
Il dito teso di Dio verso Adamo/genere umano vuol dire che Lui è lì e la decisione di stare o meno dalla sua parte dipende soltanto dall’uomo.
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