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Scatti di vita in un click: tra foto e banche

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Davanti a un piatto fumante di cacio e pepe, Danilo, Salvo e Patrizio, discutevano animatamente di ricordi e di tempi moderni in una tipica trattoria romana.

Le vecchie strade della città eterna e le vestigia del passato facevano da sfondo a una conversazione che avrebbe toccato corde inaspettate.

Nel frattempo, tra i tavoli vicini, una coppia straniera attirava l’attenzione: una macchina fotografica professionale analogica, splendidamente conservata, “troneggiava” sul tavolo.

Era un modello di vecchia generazione, un pezzo di storia fotografica in mezzo a un mondo dominato da dispositivi digitali.

Colti da curiosità il gruppo di amici si avvicinò, l’inglese era  solo a tratti e a stento fluente, ma il linguaggio della fotografia è universale.

“Ah, quelle macchine di una volta!” esclamò Salvo, ammirando la bellezza vintage.

La coppia straniera sorrise e rispose gentilmente, innescando una conversazione intorno a quel reperto del passato.

Riflettevano su come il mondo digitale avesse trasformato l’arte di catturare istanti.

Un tempo, uno scatto ben impostato rappresentava un momento rubato al tempo e comportava un’attesa paziente prima di rivelare i segreti della pellicola.

“Oggi,” disse Salvo con un sospiro, “possiamo fare mille foto, ma il fascino dell’attesa, il “Sabato del villaggio” del fotografo, si è perso.”

Una foto perde la sua magia una volta scattata e subito visionata o, addirittura, smarrisce la sua attrattiva in quanto inserita in una serie di innumerevoli scatti, che abbastanza spesso non verranno mai visti.

La veloce efficienza odierna contrapposta alla ponderata lentezza del passato.

La chiacchierata si spostò dalle fotografie alle analogie della vita moderna.

Seduti di fronte a una pietanza che portava i sapori di una tradizione antica, riflettevano su come anche altre attività avessero subito un’evoluzione accelerata dalla tecnologia digitale.

“Il clic su uno schermo sostituisce la fila agli sportelli bancari,” notò Danilo.

Era un parallelo affascinante.

L’attività bancaria, sicuramente più efficiente e veloce, è forse diventata più asettica e anche, per molti aspetti, foriera di nuovi di rischi.

“Oggi la tecnologia consente una facilità di accesso ai mercati borsistici di tutto il mondo.  Permette di investire anche in “creature finanziarie” di origine digitale (come le cripto-valute), non di rado con esiti disastrosi per gli sprovveduti investitori” osservò Patrizio.

“Guarda come si sono diffusi i social” replicò Danilo “anche le voci di crisi bancarie si propagano come un incendio e nei casi più recenti si è avuta la possibilità con semplici click di fare prelievi miliardari in poche ore”.

Discussero dei comportamenti da “gregge” oramai divenuto, appunto, “digitale”.  Si rifletteva inoltre sul fatto che in finanza, come nella fotografia, la rapidità richiede interventi e controlli altrettanto veloci.

Risate si mischiarono alle considerazioni mentre assaporavano il cibo e la storia che li circondava.

Infine, il dessert arrivò, e con esso, una consapevolezza.

La fotografia e le banche potevano essere diverse, ma entrambe richiedevano una gestione attenta.

Prima di scattare quel clic digitale, specie per fare operazioni finanziarie, la saggezza di un tempo avrebbe detto di riflettere e ponderare, come si faceva davanti a una vecchia macchina fotografica!

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