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L’ultima sigaretta, al cinema

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Contro la pena di morte ovvero l’audacia di Pietro Leopoldo


Il 30 novembre 1786 Pietro Leopoldo promulgò il nuovo Codice di diritto penale del Granducato di Toscana. L’articolo 51 di quel testo, detto Codice leopoldino, aboliva la pena di morte con queste parole spoglie di ogni possibile equivoco:

Abbiamo veduto con orrore con quanta facilità nella passata Legislazione era decretata la pena di Morte per Delitti anche non gravi […].
Siamo venuti nella determinazione di abolire come Abbiamo abolito con la presente Legge per sempre la Pena di Morte contro qualunque Reo.

Il punto focale e audace di questo articolo di Legge è quel “per sempre”, il cui sottotesto è pure “senza deroghe”. “Contro qualunque Reo”, si scrive a suggello. Fortissimo anche quell’”orrore” contrapposto a “facilità”.

Pensate che in una grande democrazia come gli Stati Uniti una pratica orrenda ed efferata come il linciaggio, il marchio di fabbrica del KKK, è divenuto reato federale solo nel marzo del 2022 con una legge approvata all’unanimità del Senato.

La legge, denominata Emmett Till Anti-lynching Act, deriva il nome dal ragazzo afroamericano di 14 anni, Emmett Till, brutalizzato, torturato e ucciso nel 1955 nello Stato del Mississippi da suprematisti bianchi.

Nel 2022 la regista Chinonye Chukwu, premiata al Sundance Film Festival per Clemency (Netflix), ha realizzato un film dal titolo Till – Il coraggio di una madre (Prime Video) che ricostruisce la lotta della madre di Emmett per ottenere giustizia. Al cinema non sfugge niente.

La Costituzione Italiana

In Italia per avere l’abolizione della pena di morte in qualsiasi circostanza bisogna attendere il 2007 con una legge costituzionale che modificava l’articolo 27 della Costituzione approvato il 20 dicembre 1947 dall’Assemblea costituente della Repubblica italiana.

Nel testo della Costituente l’articolo 27 sanciva sì la non ammissibilità della pena di morte ma introduceva una deroga. Diceva “Non è ammessa la pena di morte se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra”.

I legislatori nel 2007 abrogarono tutto ciò che seguiva “Non è ammessa la pena di morte”, senza però avere aggiunto “contro qualunque Reo”, come aveva fatto l’illuminato Pietro Leopoldo. Resta quindi un che di indefinitezza nella nostra Carta.

La Toscana può quindi vantare un incolmabile vantaggio di oltre due secoli, e nessun altro Stato del mondo l’ha preceduta nel mettere al bando la pena di morte “contro qualunque Reo”.

La pena capitale al cinema

Proprio per questo l’inorgoglita Regione Toscana, erede del Granducato compresa Lucca, ha reso il 30 novembre, cioè il giorno della promulgazione del Codice leopoldino, la Festa della Toscana.

Il 30 novembre 2023, pochi giorni fa, si è tenuto un incontro celebrativo della Festa della Toscana. Per l’occasione sono stato invitato a suggerire la visione di film e di serieTV nei quali la pena capitale o il suo alitante spettro è un momento drammatico importante della storia e della vita scenica dei personaggi.

Come sappiamo il dramma è il lievito della pasta di cui sono fatti i film. E che cosa c’è di più drammatico di una morte programmata, attesa o latente in un’azione o in una situazione estrema?

Tutti i grandi maestri dell’arte cinematografica si sono confrontati con questa dimensione ed è proprio da loro che inizio la mia lista che avrebbe potuto essere più estesa e comprensiva. Ma come ogni lista, che non sia redatta dall’intelligenza artificiale, è personale, parziale e altamente eccepibile.

Gustatevi la mia rassegna dei film sul tema.

Buona visione a tutti

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