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Totem e tabù: il portale della scienza

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COPERTINA
Dall'alto in senso orario:
Il totem di 11 metri restituito dal National Scottish Museum alla 
nazione indigena Nisga’a che vive in Canada nella Columbia 
Britannica. Il totem è uno spirito vivente per il popolo Nisga’a. 
Da Edimburgo ha percorso un viaggio di 6500 chilometri per tornare 
a casa da dove era stato rimosso un secolo fa dai colonizzatori.
Science Gateway di Renzo Piano è il nuovo complesso visitatori 
inaugurato al CERN di Ginevra.
NeXTCUBE il computer sul quale Tim Berners-Lee ha inventato il 
World Wide Web al CERN di Ginevra. Uno dei pezzi più interessanti 
del nuovo museo dello Science Gateway. Anche due musei italiani 
hanno i NeXT. Sono il Museo degli Strumenti per il Calcolo 
dell'Università di Pisa e il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia 
"Leonardo da Vinci" di Milano.
Naomi Campbell indossa il dispositivo di intelligenza artificiale 
denominato AirPin durante una sfilata alla Settimana della moda di 
Parigi.
Brad Pitt nel ruolo di Samuel Mass, il cittadino canadese che nel 
film triplice premio Oscar 12 anni Schiavo (Prime Video) fa sì che 
Solomon Northup (Chiwetel Ejiofor), condotto in schiavitù e 
brutalizzato, riacquisti la libertà. 

Oggi tre argomenti, e anche un grafico, che profumano di futuro prossimo. La restituzione delle opere d’arte trafugate dai colonizzatori, la nuova impressionante struttura visitatori del CERN di Ginevra, l’intelligenza artificiale da indossare e infine l’alimentazione più salutare ed etica.

Buona lettura.


Totem e  tabù

Il Canada è un paese simpatico già dalla bandiera. Non simboli tronfi o imperiosi ma una foglia d’acero per dire che ai canadesi sta a cuore il loro ambiente anziché andare a prenderlo a qualcun altro.

In 12 anni schiavo (Prime Video), il film premio Oscar di Steve McQueen (non quello con la motocicletta) è un canadese, interpretato da Brad Pitt, a procurare la libertà a Solomon condotto in catene in modo fraudolento.

Nel Racconto dell’ancella il Canada è un faro di luce in un continente sceso nell’oscurità. Il Canada unisce due grandi culture che si sono combattute per terra e mare tanto da dar vita alla Guerra dei 100 anni.

Quando l’affascinante premier del Canada, l’ultimo leader liberale del pianeta, ha avuto le prove che il governo indiano era coinvolto nell’esecuzione sul suolo canadese di un capo della comunità Sikh, non ha avuto esitazioni a sfidare il paese più popoloso del mondo.

Le famiglie palestinesi abbienti vanno in Canada, dove vige lo ius soli, a metter al mondo un figlio o una figlia affinché almeno un passaporto lo abbia e alla bisogna possa scappare.

Ci sono anche zone d’ombra in Canada, come l’offesa alle comunità native, ma non è successo niente come in Australia o in altre terre dove anche l’arte indigena è stata depredata dai colonizzatori. Questo abominio è però successo anche in Canada.

Adesso si comincia a restituire.

Il National Museum of Scotland ha reso alla nazione Nisga’a della Columbia britannica un totem di 11 metri, intagliato nel 1860 in onore del guerriero Ts’wawit e considerato dai Nisga’a, oggi cittadini canadesi, uno spirito vivente.

L’antropologo canadese Marius Barbeau l’aveva rimosso nel 1929 inviandolo all’allora Royal Scottish Museum di Edimburgo.

Quando gli inglesi restituiranno i marni di Elgin ai greci i bronzi del Benin ai nigeriani? Per non parlare dei francesi e dei tedeschi.


Post tenebras lux

Forse tutti non sanno che il World Wide Web e il protocollo HTTP sono nati al Centro Europeo per la Ricerca Nucleare (CERN) di Ginevra. A inventarli, nel 1989, è stato l’affabile fisico londinese Tim Berners-Lee su un computer NeXT.

Il NeXtCUBE di Tim è stato il primo server Web al mondo. Con la tecnologia NeXT non è stato creato solo il WWW, ma anche l’iPhone. Due momenti germinali del mondo attuale.

Il NeXTCUBE di Tim Berners-Lee è esposto allo Science Gateway del CERN. Science Gateway è la nuova impressionante struttura progettata da Renzo Piano e pensata come un museo interattivo delle attività e dei dispositivi del CERN.

È stato aperto al pubblico la scorsa settimana nel campus che ospita il Large Hadron Collider, il più grande acceleratore di particelle del mondo.

Leggo che ogni anno il CERN riceve 300mila richieste di visita che finora non riusciva a soddisfare interamente. Adesso può, grazie a questa nuova struttura costata 100 milioni di franchi svizzeri provenienti da donazioni.

Molto consistente il contributo della Fondazione Stellantis del gruppo automotive nato dalla fusione tra la francese Peugeot (PSA) e l’italo-americana Fiat-Chrysler (FCA). L’auditorium dello Science Gateway è intitolato a Sergio Marchionne, molto legato alla Svizzera.

L’avveniristico complesso è caratterizzato da una coppia di edifici cilindrici di acciaio collegati da un edificio in vetro e acciaio sormontante la Route de Meyrin che collega Il CERN a Ginevra, anche con una tramvia.

Sembra una stazione orbitante o, più correttamente, la emersione dei tubi gemelli del Collider che si distende nel sottosuolo per 27 chilometri.

Il NeXTCUBE è in una ben illuminata vetrina. Post tenebras lux che è anche il motto della città di Ginevra e si può dire pure del lavoro del CERN.

Uno screenshot che mostra una videata prodotta dal browser NeXT world wide creato da Tim Berners-Lee nel 1989 (Immagine: CERN)

La svolta di Salerno dell’intelligenza artificiale

Dove andrà a parare l’intelligenza artificiale generale che sta mettendo a soqquadro la tecnologia?

Diventerà un sistema operativo come iOS o Android sul quale costruire un ecosistema di servizi, applicazioni e bot da consegnare a un marketplace. Avremo un GPTstore e anche molti altri store di AI.

Ci sarà anche un sistema di sviluppo per costruire app e chatbot. Per esempio GPT-4 turbo potrà processare 300 pagine di testo in un singolo prompt, senza scrivere una sola riga di codice.

Oggi l’intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT, è un servizio centralizzato e chiuso. OpenAi e Microsoft, e anche gli inseguitori, stanno trasformando l’AI in una piattaforma diffusa e aperta alle personalizzazioni di terze parti.

È quello che fa intuire l’ultimo annuncio di Salt Altman, il giovane tecnologo a capo di OpenAI. Che se copulato con quello di qualche settimana prima spiega molto.

OpenAI ha, infatti, avviato una collaborazione con LoveForm, la società di Jony Ive, già Chief Design Officer di Apple, per progettare un dispositivo con un sistema operativo e di sviluppo basato su ChatGPT sul quale far girare contenuti di intelligenza artificiale e chatbot.

Avremo così gli AI-books che ci potremo, sì far leggere, ma ci si potrà soprattutto conversare. Bello conversare con una materia viva come il libro.

Come sarà questo dispositivo? Nessuno lo sa. Non sarà di certo un umanoide. Per ora abbiamo una spilletta, tipo capsula AirPod, da indossare. Si chiama AirPin ed è stata progettata da Imran Chaudhri, ex-Apple anche lui.

L’AirPin risponde alle domande come fa ChatGPT, permette di telefonare come l’iPhone e traduce simultaneamente come GoogleTranslate. Naomi Campbell l’ha indossato durante una sfilata alla settimana della moda di Parigi.

Basta parlargli per avere quello che si vuole. Chi sa se è anche a prova di pioggia?


Il grafico della settimana: frutta e verdura a volontà

Sappiamo che l’obesità è uno dei grandi problemi del nostro tempo. il 42% della popolazione degli Stati Uniti è obesa. L’obesità è pericolosa e costa tantissimo.

Adesso stanno arrivando farmaci per combatterla efficacemente. Novo Nordick e Eli Lilly ne propongono già alcuni, ma iniettabili e costosi. AstraZeneca sta lavorando a una pillola, una soluzione meno invasiva e costosa.

Questi farmaci accompagnati da una corretta alimentazione possono fare moltissimo. Ma può fare moltissimo anche l’alimentazione in sé.

Morgan Stanley ha condotto un sondaggio su un cospicuo campione di persone affette da obesità con lo scopo di esplorare le loro intenzioni nutrizioniste negli anni a venire.

Dal grafico che vi proponiamo sotto si può notare quella che una volta si chiamava presa di coscienza. Ci si può alimentare in modo salutare, così da dare qualche speranza ai teorici dei comportamenti razionali, e anche in modo etico, per appagare la nostra innata spiritualità.

Fonte; “The Financial Times”, 16 ottobre 2023
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