Home Educazione Finanziaria Controllo e dunque sono, lezioni di educazione finanziaria dalla cinematografia

Controllo e dunque sono, lezioni di educazione finanziaria dalla cinematografia

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Faccio i soldi con i soldi

Una rassegna di film e serieTV sulla finanziarizzazione, la vigilanza delle autorità, la solitudine, le allucinazioni, il caos…Lezioni di Educazione Finanziaria dallo schermo.

Dall’alto in senso orario: George Bailey (James Stewart) in La vita è meravigliosa di Frank Capra; Piero (Alain Delon) in L’eclissi di Michelangelo Antonioni; Massimo Ruggero (Alessandro Borghi) nella serie I Diavoli; Jordan Belfort (Leonardo DiCaprio) in The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese; Logan Roy (Brian Cox) nella serie Succession; Theodore Twombly (Joaquin Phoenix) in Lei di Spike Jonze. Nella striscia in basso: Michelle Yeoh (Evelyn Wang) in Everything Everywhere All at Once di Daniel Kwan e Daniel Scheinert; da Lo and Behold di Werner Herzog

Oggi appuntamento con il cinema senza muoversi dal soggiorno di casa. Film su qualcosa che non si vede, ma nondimeno umanissimo.

Il capitale finanziario

Già all’inizio del secolo XX alcuni liberi pensatori marxisti come Rudolf Hilferding e Rosa Luxemburg (della quale goWare ha ripubblicato la scorsa settimana la grande monografia dell’amico Paul Frölich) avevano visto la finanziarizzazione del capitalismo e le sue conseguenze.

Il ruolo dei soldi nel sistema era cambiato rispetto a quello che avevano reputato essere gli economisti classici e lo stesso Marx.

In che senso? “Faccio i soldi con i soldi” (I make money by money)  risponde l’aitante yuppie John Gray (Mickey Rourke) all’affascinante gallerista Elizabeth che gli aveva chiesto che lavoro facesse. Siamo in 9 settimane e ½, un film leggermente erotico di Adrian Lyne del 1986.

Devo al mio amico Paolo la segnalazione di questa illuminante battuta di 9 settimane e ½,.

L’avidità cattura il senso dello spirito

… anche quello hegeliano. Siamo anche agli inizi di un momento topico. La finanza, tenuta abbastanza a bada dai governi, viene liberata e diventa una pompa aspirante manovrata da uomini (proprio nel senso di genere maschile) che avevano la stessa natura del protagonista del Petroliere (NowTV), il cui titolo originale è “There will be blood”. E ci sarà sangue innocente.

Nel 1990 John Gray è diventato il raider Edward Lewis (Richard Gere) affarista spietato che, con una giravolta alla Frank Capra, si trasforma in un buon samaritano, socialmente illuminato. Siamo, naturalmente, in Pretty Woman (Disney+. E dove, altrimenti? direbbe Ron DeSantis).

La “woke” Hollywood, come spesso è accaduto, sentiva di dover mandare un messaggio positivo alla società. C’erano troppo ubriachi d’affari in giro.

La finanza era divenuta qualcosa di simile all’“Uomo senza volto” de La città incantata (Netflix): ingurgitava di tutto.

Gli uomini senza volto

In effetti in giro c’erano soggetti come Ivan Boesky (il Gordon Gekko della fiction), Michael Milken, il re dei junk Bond, Jordan Belfort, il lupo di Wall Street, e anche personaggi più rispettabili ma nondimeno pinnati come Carl Ichan, George Soros, tutt’oggi in attività, Julian Robertson con i suoi tigrotti, oggi un po’ azzoppati.

Ne ho citati un gruppetto ma come dimenticare i banchieri dei mutui subprime dati anche ai cani, cioè quei capi delle banche d’affari di Wall Street, ma anche di Zurigo, Parigi, Francoforte, Londra e pure Milano e Siena. Uomini del tipo di Richard Fuld, capo di Lehman Brothers (potete chiedere a Stefano Massini cos’è stata) che ha pagato per tutti.

Il ventre olezzante di questa finanza drogata esplose nel 2007-2008 e si capì di dover cambiare paradigma.

La tecnologizzazione della finanziarizzazione

Ma come? Mettendosi nelle mani della tecnologia che era diventata il nuovo principio organizzativo della società.

Non è per esempio un caso che un’altra persona senza volto, Satoshi Nakamoto, nel 2009 abbia iniziato  a impollinare il mondo con l’idea rivoluzionaria contenuta nel suo paper Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System.

E la tecnologia ha portato con sé la sua intrinseca doppiezza. Da una parte l’opzione del controllo che diventa sorveglianza diffusa e diligente volta ad ammassare dati da consegnare a sistemi centralizzati, specie di Silo (AppleTV+) falsamente poliarchici.

Dall’altra l’opzione di evitare qualsiasi mediazione in ogni tipo di relazione umana – restituendo così alle persone la loro capacità di controllo ma anche lasciandole sole e frastornate davanti alla complessità del tutto, una faccenda ben rappresentata in Everything, Everywhere, All at Once (AppleTV).

Insomma Machiavelli o Rousseau? Perché la tecnologia è profondamente filosofica nelle sue matrici.

Adesso però vi lasciamo ai film la cui relazione è nota solo a me.
Riprenderemo a ottobre gli episodi della “Indovina chi viene a cena? Il grande cinema!”. Siamo rimasti a corto di idee.

Buona visione!


☉ Film
⚀ SerieTV
◈ Documentario
↳ Sceneggiatura originale di
↪ Indica un film o una serieTV con tematiche assimilabili a quello trattato nel contenuto che precede
📖 Romanzo o pubblicazione da cui è tratto il film o la serie
☼ Riconoscimenti
↻ Servizio di streaming sul quale trovare il contenuto


La vita è meravigliosa (It’s a Wonderful Life) [✩✩✩✩✩]

↳ Frank Capra e altri
↻ a noleggio sulle principali piattaforme
☼ 5 candidature all’Oscar, Golden Globe a Frank Capra
Film; 1946; regia di Frank Capra; con James Stewart (George Bailey), Donna Reed (Mary Hatch), Lionel Barrymore (Henry F. Potter), Thomas Mitchel (William Bailey); 2h 11

La vita è meravigliosa nonostante le banche, i debiti, le crisi ed Henry Potter, l’avido immancabile Scrooge interpretato da Lionel Barrymore. E se il sistema ci manda in rovina e il cielo sta per crollarci addosso, c’è sempre un angelo a ricordarci che senza di noi il mondo di affetti e di cose che si è costruito perderebbe senso e si sgretolerebbe. Ci sono gli amici, c’è la comunità a poterci soccorre e può anche liberarci dei debiti e delle cambiali. La solidarietà ci arricchisce non soltanto a Natale. Filosofia sempliciotta, seppur vera, à la Frank Capra, appunto.
↪ Anche: Pretty Woman; film; 1990; di Garry Marshall; Richard Gere (Edward Lewis); Julia Roberts (Vivian Ward); Ralph Bellamy (James Morse)
↻ Disney


☉  L’eclissi [✩✩✩✩✩]

↳ Michelangelo Antonioni, Tonino Guerra, Elio Bartolini, Ottiero Ottieri
↻ YouTube, Dailymotion
☼ Premio speciale della giuria a Cannes
Film; 1962; regia di Michelangelo Antonioni; con Monica Vitti (Vittoria), Alain Delon (Piero); Francisco Rabal (Riccardo); 2h 6m

Film immenso di Antonioni sul cambiamento antropologico degli italiani del boom economico. Arricchirsi è il nuovo mantra. Siamo in una “Roma dolce vita” vivace, frenetica, ma anche spettrale. Valeria (Monica Vitti) cerca di dare un senso alla vita. Alla borsa di Roma incontra un giovane magnetico broker, Piero (Alain Delon), ossessionato dall’arricchimento. Ne nasce una storia, ma non c’è coinvolgimento, è un amore freddo, effimero, spaesante. Nel finale la macchina da presa erra per 10 minuti nelle strade deserte dell’Eur immerse nel silenzio totale.
↪ Anche: La notte; film; 1961; di Michelangelo Antonioni; con Marcello Mastroianni (Giovanni Pontano); Jeanne Moreau (Lidia Pontano); Monica Vitti (Valentina Gherardini)
a noleggio sulle principali piattaforme
↪ Anche: 9 settimane e ½; film; 1996; di Adrian Lyne; con Mickey Rourke (John Gray); Kim Basinger (Elizabeth McGraw)
 Chili


The Wolf of Wall Street [✩✩✩✩✩]

📖 Jordan Belfort, Il lupo di Wall Street, Rizzoli
↻ NowTV
☼ 5 candidature all’Oscar, 2 al Golden Globe con 1 premio a Leonardo DiCaprio
Film; 2013; regia di Martin Scorsese; con Leonardo DiCaprio (Jordan Belfort); Jonah Hill (Donnie Azoff); Margot Robbie (Naomi Lapaglia); Matthew McConaughey (Mark Hanna); 3h

I lupi non sono solo sulla Majella, abbondano anche a Wall Street. Qui sono ancora più feroci e per natura dissoluti e spietati: le loro prede sono le greggi dei piccoli investitori. Il capo branco di questi lupi è un certo Jordan Belfort, interpretato nel film di Scrosese da un eccezionale DiCaprio. 1513 sono state le vittime del branco di Belfort. A un certo punto se ne contavano più di 1000 esemplari di questi lupi tali da far girare 1 miliardo di dollari. Memorabile la scena del broker capo Mark Anna (Matthew McConaughey) che intona il canto dei soldi.
↪ Anche: Wall Street; film; 1987; di Oliver Stone; con Michael Douglas (Gordon Gekko); Charlie Sheen (Bud Fox); Daryl Hannah (Darien); Martin Sheen (Carl Fox)
Prime Video
↪ Anche: Wall Street. il denaro non dorme mai; film; 2010; di Oliver Stone; con Michael Douglas (Gordon Gekko); Shia LaBeouf (Jacob Moore); Josh Brolin (Bretton James)
Apple TV, Prime Video


⚀  Succession [✩✩✩✩✩]

↳ Ideata da Jesse Armstrong
↻ NowTV
☼ 23 candidature agli Emmy Awards con 9 premi; 11 candidature ai Golden Globe con 3 premi
SerieTV; 2018-2023; 4 stagioni, 37 episodi; ideata da Jesse Armstrong; con Brian Cox (Logan Roy), Jeremy Strong (Kendall Roy), Sarah Snook (Shiv Roy), Kieran Culkin (Roman Roy); 60-80 m a episodio

Succession è una serie complessa e splendidamente scritta. Esplora, in chiave moderna, uno dei grandi temi della tragedia: il passaggio del potere dai padri ai figli. Re Lear è forse l’opera che più si avvicina a questa produzione interpretata da un grande attore shakespeariano come Brian Cox. Il capitalismo patriarcale ha lo stesso problema delle monarchie assolute: le guerre di successione. Ogni riferimento è voluto e ricercato: al 92enne Rupert Murdoch, patron di News corp e di Fox, e ai figli. È un brutto spettacolo quello che si vede. Veramente penoso.
↪ Anche: Il Petroliere; film; 2007; di Paul Thomas Anderson; con Daniel Day-Lewis (Daniel Plainview); Paul Dano (Eli e Paul Sunday
NowTV


Everything Everywhere All at Once [✩✩✩✩✩]

↳ Daniel Kwan, Daniel Scheinert
☼ 11 candidature all’Oscar con 7 premi; 6 candidature al Golden Globe con 2 premi
↻ Apple TV+
Film; 2022; regia di Daniel Kwan e Daniel Scheinert; con Michelle Yeoh (Evelyn Quan Wang); Stephanie Hsu (Joy Wang/Jobu Tupaki); Ke Huy Quan (Waymond Wang); James Hong (Gong Gong); Jamie Lee Curtis (Deirdre Beaubeirdre); 2h 20m

Ecco un film del quale non si può dire molto di più della propria stupefazione per la ricchezza visuale, le invenzioni sceniche e il pizzico di salace follia della sgangherata storia. Il film evoca il caos nel quale sono immerse le nostre vite reali, quelle potenziali e quelle che neppure immaginiamo di poter avere in mondi paralleli che collassano l’uno nell’altro. Si puo saltare da un universoo all’altro grazie alla funzione del saltaverso che già abbiamo visto nel Doctor Strange nel Multiverso della Follia (Disney +). Non è però che gli altri universi siano migliori dell’alfaverso. Sensazionale Jamie Lee Curtis nella parte del funzionario sanguinario del fisco che con la sua diligenza ha collezionato riconoscimenti a forma di fallo. Mi chiedo, ma perché non si può detrarre dalla tasse la spesa per il karaoke? Veramente una prevaricazione.


◈ Lo and Behold – Internet: il futuro è oggi [✩✩✩✩✩]
(Lo and Behold: Reveries of the Connected World)

↳ Werner Herzog
↻ NowTV, Prime Video
Documentario; 2016; regia di Werner Herzog; con Elon Musk (se stesso); Lawrence Krauss (se stesso); Werner Herzog (se stesso); Lucianne Walkowicz (se stesso); Leonard Kleinrock (se stesso); Ted Nelson (se stesso);1h 38m

Questi appunti filmati dal grande regista tedesco e sommo documentarista Werner Herzog non sono né pro, né contro Internet. Sono piuttosto testimonianze esemplari, raccolte in 10 capitoli, su aspetti esaltanti e deprimenti di questa realtà, oggi ancor più pervasiva di quando, nel 2016, Herzog ha filmato questi documenti. Il regista cerca di mantenere una sobria neutralità. Però la voce narrante di Herzog stesso e le campiture di suono imprimono una certa solennità partecipativa al tutto. Imperdibile 5 stelle.



☉ Lei (Her)

↳  Sceneggiatura originale di Spike Jonze (premio Oscar)
☼ 5 candidature agli Oscar con un premio; 3 candidature ai Golden Globe con un premio a Joaquin Phoenix
↻ Prime video
Film; 2013; regia di Spike Jonze; con Joaquin Phoenix (Theodore Twombly); Amy Adams (Amy), Scarlett Johansson (Samantha, la voce); 2h 6m

Lei si chiama Samantha ed è una voce (di Scarlett Johansson), anzi un sistema operativo, o meglio un’app di intelligenza artificiale che incorpora un intero principio organizzativo. Offre risposte chiare ai dilemmi piccoli e grandi della vita. Samantha è, di fatto, una espansione della nostra persona, pure delle emozioni. Non solo delle proprie, come scopre il “povero” Theodore Twombly che se ne è innamorato. Lei ha una relazione sentimentale con 641 persone delle 8100 che serve. Nessun problema, lavora in feeling sharing.
↪ Anche: Black mirror (episodio San Junipero); serie TV, stagione 3, episodio 4; 2016; ideata da Charlie Brooker; regia di Owen Harris; con Mackenzie Davis (Yorkie); Gugu Mbatha-Raw (Kelly)
Netflix
↪ Anche: Blade Runner; film; 1982; di Ridley Scott; con Harrison Ford (Rick Deckard); Rutger Hauer (Roy Batty); Sean Youn (Rachael); Daryl Hannah (Pris);
NowTV


☉ La grande scommessa (The Big Short)

📖 Michael Lewis, The Big Short – Il grande scoperto, Rizzoli
☼ 5 candidature agli Oscar con un premio, 4 candidature ai Golden Globe con un premio
↻ Prime video, Disney+
Film; 2015; regia di Adam McKay; con Steve Carell (Mark Baum); Christian Bale (Michael Burry); Ryan Gosling (Jared Vennett); Brad Pitt (Ben Rickert); 2h 10m

Si può scommettere su una cosa sciagurata come il fallimento? Certo, se sei bravo nella vendita allo scoperto (short selling) e non temi di andare controcorrente. È quello che fanno tre gruppi di investitori decidendo nel 2007 di scommettere sul fallimento del sistema bancario. Sanno che la finanza collaterizzata dei mutui irrestituibili è un enorme bolla che esploderà esibendo un conto salatissimo al sistema bancario tale da provocare la più grande crisi sistemica dopo il 1929. Da queste crisi nasce anche la criptovaluta.

↪ Sulla crisi del 2008 anche:

Too Big to Fail – Il crollo dei giganti; film; 2011; regia di Curtis Hanson; soggetto di Andrew Ross Sorkin; con William Hurt (Henry Paulson); Edward Asner (Warren Buffett); Paul Giamatti (Ben Bernanke); Billy Crudup (Timothy Geithner); ↻ NowTV
Inside Job; documentario; 2011; di Charles Ferguson; voce narrante di Matt Damon; ↻ Chili, AppleTV, a noleggio
Margin Call; film; 2011; di J. C. Chandor; con Kevin Spacey (Sam Rogers); Paul Bettany (Will Emerson); Jeremy Irons (John Tuld);; ↻ NowTV, Prime Video

☉ The Circle

📖 Dave Eggard, Il Circolo, Feltrinelli
↻ Prime Video
Film; 2017; regia di James Ponsoldt; con Emma Watson (Mae Holland); Tom Hanks (Eamon Bailey); John Boyega (Kalden); 1h 50m

“Se non c’è niente da nascondere perché preoccuparsi della privacy?“ Dichiara il capo di Circle (Tom Hanks) a coloro che obiettano sul tracciamento massiccio delle attività degli utenti. Circle è chiaramente Google, la società tecnologica che aveva promesso di combattere il male, ma che, con la crescita del suo potere, è diventata avida e cinica. A un punto tale da trasformare il capitalismo stesso in capitalismo della sorveglianza e, come scrive lo storico israeliano Yuval Noah Harari, a determinare “la fine del libero arbitrio”.
↪ Anche: The social dilemma; docufilm; 2020; di Jeff Orlowski; con Skyler Gisondo (Ben); Kara Hayward (Cassandra); Vincent Kartheiser (Intelligenza artificiale)
Netflix
↪ Anche: The Social Network; film; 2010; di David Fincher; con Jesse Eisenberg (Mark Zuckerberg); Andrew Garfield (Eduardo Saverin); Justin Timberlake (Sean Parker); Armie Hammer (Cameron e Tyler Winklevoss);
Netflix


⚀  The playlist

📖 Sven Carlsson and Jonas Leijonhufvud, Spotify Untold, (solo in inglese)
↻ Netflix
SerieTV; 2021; 6 episodi; regia di Per-Olav Sørensen, Hallgrim Haug; con Edvin Endre (Daniel Ek); Gizem Erdogan (Petra Hansson); Christian Hillborg (Martin Lorentzon); Ulf Stenberg (Per Sundin); 45 minuti a episodio

L’industria discografica e i musicisti dovrebbero erigere un monumento a Steve Jobs e a Daniel Ek. Del primo sappiamo fin troppo, di meno del giovane hacker di Stoccolma che, insieme al funambolico Martin Lorentzon, ha fondato a Stoccolma Spotify e poi ne ha fatto il servizio globale di streaming che ha sconfitto la pirateria. Le etichette sono in sollucchero, ma la maggioranza dei giovani artisti, che non sono Taylor Swift o Beyoncé, deve ancor trovare una strada per vivere del proprio lavoro. Che questa sia nella blockchain? Boh.
↪ Anche: Super Pumped: The Battle for Uber; serieTV; 2022; 7 episodi; ideata da Brian Koppelman & David Levien; con Joseph Gordon-Levitt (Travis ‘TK’ Kalanick); Kyle Chandler (Bill Gurley); Kerry Bishé (Austin Geidt)
Tim Vision


⚀  I Diavoli (Devils)

📖 Guido Maria Brera, I diavoli, La Nave di Teseo
NowTV
SerieTV; 2022; 2 stagioni, 18 episodi; regia di Nick Hurran, Jan Maria Michelini; con Alessandro Borghi (Massimo Ruggero); Patrick Dempsey (Dominic Morgan); Kasia Smutniak (Nina Morgan); Laia Costa (Sofia Flores); 55-60 minuti a episodio

Esiste una cupola della finanza? Sì, sta Al 13º piano dove un club esclusivo prende le grandi decisioni che riguardano la vita di milioni di persone. Massimo Ruggero viene da una famiglia di pescatori di Vietri sul Mare, ma è diventato il più feroce broker di Canary Warf. È un mago nello shortare e sfreccia con una Ferrari per le vie di Londra. Ma il senso delle umili origini non lo abbandona e decide di combattere la cupola dall’interno così come dall’esterno. Sarà da quest’ultimo che arriverà il colpo decisivo. Che sia Robin Hood?
↪ Anche: Billions; serieTV; 2022; 6 stagioni, 72 episodi; ideata da Brian Koppelman e David Levien; con Damian Lewis (Bobby “Axe” Axelrod); Paul Giamatti (Chuck Rhoades); Maggie Siff (Wendy Rhoades); Malin Åkerman (Lara Axelrod)
NowTv, Paramount+


⚀  Mr. Robot

↳  Ideata da Amin Hammani
☼ 13 candidature agli Emmy con due premi, 8 candidature ai Golden Globe con due premi
↻ Netflix
SerieTV; 2015-2019; 4 stagioni, 45 episodi; con Rami Malek (Elliot Alderson); Carly Chaikin (Darlene Alderson); Portia Doubleday (Angela Moss); Martin Wallström (Tyrell Wellick); 55-60 minuti a episodio

Possiamo realisticamente pensare di abbattere il potere delle grandi corporation e ridistribuire la ricchezza generata dall’economia della conoscenza? Difficile immaginare un modo, diciamo, democratico diverso da quello di Xi Jinping. Forse potrebbe riuscirci un’azione massiva di hackeraggio progettata e condotta da una società segreta come l’fSociety guidata dall’Assange di turno, Mr. Robot appunto. È questa la suggestiva ipotesi sviluppata da questa premiatissima serie interpretata magnificamente da Rami Malick.


◈ Trust No One: alla ricerca del re delle criptovalute
(Trust No One: The Hunt for the Crypto King)

↻ Netflix
Documentario; 2002; regia di Luke Sewell; 1h 30m

Non fidarsi di nessuno può essere il canone che vige una volta varcato il gate del ciberspazio. Non è un passo da poco: la fiducia regola tutte le relazioni. L’unica via è fidarsi della propria capacità di giudizio. Un qualcosa che è venuto meno anche agli investitori che hanno affidato 250 milioni di dollari a un giovane canadese, Gerry Cotten, che è precipitato in un crepaccio sull’Himalaya portando con sé la password di accesso alla sua piattaforma di exchange. In questa serie si vede che la stanno ancora cercando.
↪ Anche: The Dropout; serieTV; 2022; 8 episodi; ideata da Elizabeth Meriwether; con Amanda Seyfried (Elizabeth Holmes); Naveen Andrews (Sunny Balwani)
Disney +
↪ Anche: Crypto; film; 2019, di John Stalberg Jr.; con Beau Knapp (Martin); Alexis Bledel (Katie); Luke Hemsworth (Caleb)
Chili, Prime Video a noleggio


◈ Documentari su criptovalute e blokchain (maggior parte in inglese)

Cryptopia: Bitcoin, Blockchains and the Future of the Internet; 2020; regia di Torsten Hoffmann, Michael Watchulonis; ↻ Netflix
The Trust Machine: The Story of Blockchain; 2020; regia Alex Winter; ↻ Apple TV
Banking on Africa: The Bitcoin Revolution; 2020; regia di Tamarin Gerriety; ↻ YouTube
Bitcoin: Beyond the Bubble; 2018; regia di Tim Delmastro; ↻ YouTube
The Blockchain and Us; 2017; regia di Manuel Stagars; ↻ YouTube
Banking on Bitcoin; 2016; regia di Christopher Cannucciari; ↻ Apple TV
The Bitcoin Experiment; 2016; regia di Torsten Hoffmann; ↻ YouTube
The Rise and Rise of Bitcoin; 2014; regia di Nicholas Mross; ↻ Chili, Apple TV

◈ Il truffatore di Tinder (The Tinder swindler)

↻ Netflix
Documentario; 2022; regia di Felicity Morris; 1h 54m

Swipe right, swipe left, come soleva fare Commodo per decidere la sorte dei gladiatori nel bel film Il gladiatore. Attenti però allo swipe right nell’app per incontri Tinder, utilizzata da milioni di persone. Vi potrebbe capitare di mettere il “mi piaci, vediamoci” a un tipo affascinante e ammaliatore come il maschio israeliano Simon Leviev. Questo signore non è altro che un truffatore. Tramite uno schema Ponzi a motivazione seduttiva, si stima che abbia sottratto 10 milioni di dollari alle proprie vittime. È appena uscito di carcere, ma Tinder lo ha bannato.
↪ Anche: La frode; film; 2012; di Nicholas Jarecki; con Richard Gere (Robert Miller); Susan Sarandon (Ellen Miller); Tim Roth (Michael Bryer)
Prime Video
↪ Anche: Madoff: The Monster of Wall Street; miniserie documentaria; 2023; 4 episodi; regia di Joe Berlinger
Netflix
↪ Anche: Investing Anna; miniserie; 2022; 9 episodi; ideata da Shonda Rhimes; con Julia Garner (Anna “Delvey” Sorokin); Anna Chlumsky (Vivian Kent);
Netflix

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1 COMMENT

  1. Articolo interessante sulla capacità dell’industria cinematografica di fare arte, letteratura fotografando nella nostra società l’avidità smisurata del denaro. Vorrei aggiungere a questa rassegna, l’assenza della cinematografia italiana che preferisce non trattare questi temi tranne che in modo sporadico. Nell’articolo si cita Succession, e ci ricorda la saga forse la sagra degli Agnelli sull’eredità di Gianni e Marella.Il successo planetario de The House of Gucci del 2021 è dovuto a una produzione e a un cast internazionale di Netflix. Di crisi bancarie e finanziarie la storia italiana è piena, eppure trovano poco spazio nella narrativa cinematografica del nostro paese. Perchè? Un paese che si lascia distrarre da storie d’amore e gialli polizieschi in tutte le salse ? Forse varrebbe la pena colmare questo buco enorme e tra i tanti Festival dell’Economia e dell’Educazione Finanziaria farne uno sulla Finanza Tossica. Di certo, non manca il materiale, dallo schema Ponzi(la cui autobiografia del 1937 è stata tradotta in mezzo mondo) ai diamanti per investimento (tanto per essere attuali). La citazione in apertura mi fa venire in mente una battuta simile di una commedia di Eduardo, i soldi si chiamano l’uno con l’altro, e pecchè ? Perchè hanno la voce!

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