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Per la banca dei dipendenti della Banca d’Italia, vota e fai votare per un effettivo rinnovamento in nome della Competenza e della Solidarietà

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Ad Economia&FinanzaVerde non abbiamo mai preso posizione su votazioni, elezioni di qualsiasi natura, dal condominio al governo. Per essere liberi e senza guinzagli nel mondo dell’informazione, spesso manipolata e indirizzata.

Questa volta abbiamo invece deciso di parlare apertamente delle prossime votazioni in aprile della Cassa Sovvenzioni e Risparmio, la banca cooperativa dei dipendenti e dei pensionati della Banca d’Italia. Vive un periodo di turbolenze, non il primo della sua storia, ma ci pare che quello attuale vada ad incidere sulle prospettive del sodalizio.

Da un punto di vista più generale, quel che ci spinge è la quantità di visualizzazioni sui nostri social dei precedenti articoli sulla CSR, migliaia e migliaia. C’è desiderio di conoscenza, per capire e decidere. Non è possibile una situazione in cui Banca d’Italia, sindacati e organi sociali della CSR non si avvedano di tale deficit. La CSR è la nostra storia, la storia del personale dell’Istituto di emissione. Non lasciamola ad altri, ma recuperiamo le nostre radici. Via Nazionale non è solo agiografia di pochi uomini unti dalla Provvidenza, questo lo sappiamo e ne abbiamo la pancia piena. Di storie dell’istituzione speciale e dei suoi uomini speciali ne escono in questi giorni a dozzine. Proviamo invece a raccontare la storia del personale, come era organizzato, come era selezionato, come trascorreva il tempo lavorativo, come era valorizzato o meno, come e perchè la CSR nacque nel lontano 1902. Scrivendo di noi in un periodo lungo un secolo ci accorgeremmo che, oltre agli uomini eletti, c’è molto di più in termini di professionalità e rettitudine.

Ritorniamo ora al tema che ci riguarda da vicino, le prossime elezioni degli organi sociali della CSR.

Il Regolamento elettorale è singolare, un dosaggio certosino di potere sindacale e di gruppi contrapposti di dipendenti e pensionati. Le liste in gara sono bloccate. Chi vince prende sei consiglieri, la seconda arrivata tre. Ciascuna presenta nove candidati e già a priori sappiamo che alcuni non potranno essere eletti per i 3 anni della consiliatura. Ad esempio, su due liste di 18 candidati solo 9 saranno eletti in base all’ordine in cui compaiono in lista. Le preferenze individuali, ahimè, non contano: eppure la compagine è una cooperativa.

Da non farsi molte illusioni, sia ben chiaro. Per cambiare musica, ci dovrebbe essere una massiccia affluenza al voto (in genere votano 4000/5000 soci su quasi 16000 aventi diritto) su nuove liste, in luogo di quelle presidiate da sempre dalle organizzazioni sindacali.

Abbiamo deciso, tuttavia, di non appoggiare la lista CIDA,FISAC,CISL,DASBI capeggiata in questa rinnovata tenzone dall’evergreen Presidente Papi, già due volte a capo della CSR, per i seguenti motivi.

Una terza elezione ci sembra davvero troppo, di certo non mancano candidati ugualmente autorevoli in grado di realizzare un minimo di ricambio e forse anche cambi di politiche aziendali.

Per quanto molti di noi siano disinteressati a una banca che vive e prospera grazie al sostegno della Banca d’Italia, abbiamo in questi anni chiesto chiarimenti agli organi sociali riguardo alle strategie, a situazioni specifiche, a voci che circolavano senza controllo, con dati di bilancio che si conoscono a distanza di mesi dalla chiusura dell’esercizio, e risultati ispettivi mai resi noti (terzo pilastro di Basilea, tanto per dire). La risposta non l’abbiamo mai avuta.  Bah, il vecchio detto di non disturbare il conducente è sempre in auge. Abbiamo anche sollecitato la Banca d’Italia che ci ha detto di non preoccuparci, tanto ci sono loro a vigilare. Bisogna stare pure attenti a fare domande perchè partono querele se si urta la suscettibilità di qualche boss.

Infine, la compagine dei soci formata in maggioranza da personale in quiescenza meriterebbe maggiore attenzione sulle, invero non esaltanti, procedure informatiche. Programmi a distanza di educazione finanziaria sui prodotti, sulle procedure dell’home banking sarebbero davvero benvenuti. Pure sulle strategie di bilancio meriterebbero di conoscere di più oltre che prendere atto dei miracoli del conto economico. Gli ultimi anni sono infatti caratterizzati da una crescita di rilievo delle grandezze finanziarie, da margini di interesse tuttavia negativi per molti milioni, utili da intermediazione e dividendi consistenti, imposte per milioni di euro! Tutti aspetti di cui sfugge la logica sottostante.

Insomma, c’è bisogno di un reshuffle radicale in termini di apertura alle esigenze e alle abilità dei soci, per svilupparle e consolidarle, a tacer d’altro.

 

 

 

 

Per provare a cambiare, quindi, vorremmo appoggiare in modo convinto la lista denominata Competenza e Solidarietà, in competizione con la precedente, facendo soprattutto riferimento alle esperienze professionali di due candidati: quello alla carica di Presidente Giovanni Castaldi e quello alla carica di consigliere Loriano Cecchi. Il primo per la esperienza di dirigente della vigilanza creditizia della Banca d’Italia e quindi di Direttore dell’UIF fino al pensionamento, il secondo, già dirigente, esperto di sicurezza informatica, per il contributo dato allo sviluppo delle infrastrutture dei pagamenti digitali, partecipando, tra l’altro, alla messa a punto della piattaforma europea dei pagamenti istantanei denominata TIPS, vera rivoluzione nel mondo del trasferimento di denaro.

Siamo convinti che facendo leva su queste due professionalità anche gli altri candidati della lista, ivi compresi quelli al Collegio Sindacale, cui non mancano importanti esperienze in campo bancario possano agevolmente integrarsi, per favorire il rinnovamento della banca, lungi dall’inseguire obiettivi di gigantismo come accaduto negli ultimi anni.

Il rischio da evitare è quello di deviare dalla missione originale, che è pur sempre quella di una cooperativa tra dipendenti e pensionati, ai quali fornire servizi digitali sempre più efficienti e non roboanti annunci di chissà quali successi.

Per saperne di più su alcune criticità dell’attuale gestione, clicca qui.

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