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La forbice del credito che preoccupa e il declino delle banche

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Dal Corriere del Veneto dell’8 gennaio 2023

Pubblichiamo del materiale interessante recuperato da articoli di giornale e da un webinar di Bankitalia sull’andamento più recente del credito nel Veneto, la ex locomotiva del nostro paese. Il focus è sulle scelte allocative delle banche in Regione per settori di attività economica e per dimensione di impresa.

Emerge un andamento scisso dalla congiuntura dell’economia reale e molto più legato agli aiuti di Stato alle banche per i prestiti erogati durante la pandemia: il famoso “debito buono” del governo Draghi. Sembra che l’intermediazione finanziaria sia passata dalle banche allo Stato,forse solo momentaneamente. Chi lo sa? Certo che le tendenze a 12 mesi dei prestiti, all’improvviso, verso giugno 2022 sterzano e vanno in direzione opposta: crescita sostenuta per le grandi imprese mentre per le altre è profondo rosso., come accaduto negli ultimi dieci anni.

Le fotografie scattate dai ricercatori sono talmente nitide che non meritano commenti se non uno, di carattere “what if”. Per una serie di ragioni, negli anni il Veneto ha pressochè perso la rete di banche regionali. Che cosa sarebbe accaduto se fossero ancora vive ed operative ? L’altro commento che mi sento di proporre è quanto esteso un fenomeno del genere è in altre aree del paese ? L’impressione è che sia molto diffuso, il dualismo registrato in Veneto. Somiglia alla bizzarra storia raccontata da Calvino nel Visconte dimezzato. Medardo di Terralba colpito al petto da una cannonata turca, torna a casa diviso in due metà (una cattiva, malvagia, prepotente, l’altra gentile, altruista, buona).

Le scelte allocative che stiamo osservando, oltre a creare distorsioni nel mercato del credito, aumentano a dismisura il moral hazard (il vero e temibile asset dell’epoca contemporanea), generano difficoltà nella comprensione delle statistiche del credito bancario e ci preparano a inizio 2023 a una nuova stagione di sofferenze. Tutt’altro dalle speranzose aspettative annunciate con forti squilli di tromba da banche e autorità sull’open banking.

Speriamo che non sia così.

 

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