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Qual’è il “senso buono” per gli investimenti e per salvarsi dalle truffe finanziarie

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Le cronache di questi giorni ci danno notizia, tra le altre, di una truffa, attuata mediante offerta di servizi di trading on line fittizi e l’uso di call center in Albania, che è stata oggetto di un’operazione, da parte delle Autorità inquirenti italiane e albanesi, denominata non a caso “Dream earnings”, profitti da sogno (promessi dai truffatori).

Sogni originati, come spesso accade, da fattori emotivi scatenati dalla falsa assicurazione di ottenere guadagni mirabolanti e dalle abilità persuasive di operatori senza scrupoli.

A proposito di comportamenti truffaldini e ingannevoli la Consob pubblica da tempo, ormai con cadenza quasi settimanale, un comunicato ufficiale con il quale ordina l’oscuramento dei siti web che offrono abusivamente servizi finanziari.

Poiché da poco sono iniziati con il consueto clamore mediatico i mondiali di calcio, non si può non notare che tra i siti oscurati vi è quello di Uefa Football Fund Ltd, la cui offerta di prodotti finanziari per la Consob “può risultare particolarmente insidiosa in quanto è posta in essere evocando la denominazione dell’entità cui è riconducibile l’organizzazione di note competizioni calcistiche internazionali”: stando alle notizie giornalistiche la piattaforma prometteva un rendimento giornaliero del 2,5% sulle scommesse sportive.

Sono oltre 800 i siti complessivamente oscurati dalla predetta Autorità del mercato a partire da luglio 2019, da quando la stessa è stata dotata del potere di ordinare la chiusura dei siti degli intermediari finanziari abusivi.

Ciò che colpisce nella comunicazione ufficiale della Consob è il doveroso richiamo ai risparmiatori sull’importanza di usare la massima diligenza al fine di effettuare in piena consapevolezza le scelte di investimento, adottando “comportamenti di comune buon senso, imprescindibili per salvaguardare il proprio risparmio”.
Il dizionario (Zingarelli) definisce il buonsenso come “la capacità di comportarsi con saggezza e senso della misura, attenendosi a criteri di opportunità generalmente condivisi”.

In verità che il “comune buon senso” non sia così “comune”, ne è ben consapevole la Consob, tant’è che, nella sua comunicazione, individua i comportamenti da seguire suggerendo di verificare preventivamente, per i siti che offrono servizi finanziari, l’esistenza di una autorizzazione a svolgere l’attività e di consultare l’apposita sezione del suo sito (non a caso intitolata “Occhio alle truffe!”), dove sono disponibili informazioni utili a mettere in guardia l’investitore contro le iniziative finanziarie abusive.
Per tentare di spiegare il motivo della scarsa diffusione della capacità di comportarsi con saggezza, si potrebbe ricorrere a citazioni dei grandi scrittori della letteratura (proposte dall’Accademia della Crusca quando si sofferma sul significato dell’espressione buon senso), visto che secondo Dante “la maggiore parte degli uomini vivono secondo senso e non secondo ragione, a guisa di pargoli” e il Manzoni gli fa eco nei Promessi Sposi osservando che “il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune”.

Oggi però ci può aiutare la finanza comportamentale (un filone della ricerca economica sviluppatosi negli ultimi decenni) che, in contrapposizione alla teoria economica tradizionale basata sull’ipotesi di investitori perfettamente razionali, ci fa comprendere come nelle nostre scelte finanziarie giocano un ruolo importante i preconcetti nonché le distorsioni cognitive ed emotive e che, quindi, siamo esposti a commettere errori anche in maniera sistematica.

Non a caso nei siti istituzionali dedicati all’educazione finanziaria (Ministero dell’Economia, Banca d’Italia, Consob) vi sono sezioni in cui sono illustrate anozioni di finanza comportamentale; è importante imparare a riconoscere le situazioni nelle quali si tende a scegliere lasciandosi guidare da scorciatoie mentali, pregiudizi ed emozioni, che spesso non orientano nella direzione corretta (su questi aspetti si può consultare su questo sito l’articolo  investimenti-ed-errori-nel-campo- dei-miracoli-dalle-trappole-finanziarie-alle-trappole-mentali.

Ben vengano quindi le molteplici iniziative di educazione finanziaria delle Autorità di vigilanza e governative, associazioni di categorie e altre istituzioni, che hanno proprio l’obiettivo di limitare i rischi di errori in cui possono incorrere i risparmiatori.

Altrimenti, se così non fosse, basterebbe semplicemente richiamare le due celebri regole di Warren Buffett, il quale possiede sicuramente un senso “buono” per gli investimenti:
“Regola numero uno: non perdere i soldi”, “Regola numero due: mai dimenticare la regola numero uno”.
Certamente consigli di buon senso…

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