Tra i nuovi Ministeri: il ministero dello Sviluppo economico diventa il ministero del made in Italy..ma il cerimoniale del Quirinale fa uno “scivolone”
Una visione politica precisa, in un momento di transizione epocale che vede puntati su di noi gli occhi di tutto il mondo. Proprio ieri 21 ottobre, a Bruxelles la Commissione Europea si è riunita per trovare l’accordo energetico per un meccanismo “dinamico” con l’Asia, per non compromettere le forniture di Gnl.
Italia, Francia e Spagna sono favorevoli, Germania, Austria e Olanda si oppongono. La difficoltà è sempre insita nel concetto di “agire insieme” e di credere in noi stessi.
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“Crediamo di essere un paese, ma la verità è che siamo poco più di un paesaggio.”
( Nicanor Parra)
Tra passaggi istituzionali, procedure formali dettate da una consolidata prassi costituzionale, regole ferree imposte dal Cerimoniale, c’è anche la sottolineatura di un paese che non crede mai del tutto in se stesso. Tra queste, ormai da tempo, si annoverano anche gli arrivi al Quirinale di leader, futuri premier o presidenti del Consiglio. La presidente del Consiglio incaricata, Giorgia Meloni ha scelto di salire al Quirinale a bordo della sua abituale Cinquecento bianco panna. La automobile che fotografi e giornalisti hanno imparato a riconoscere in queste settimane di pedinamento della futura Presidente, trascorse tra il voto e l’incarico.
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Ma il cerimoniale del Quirinale, per la prima uscita come Presidente del Consiglio Italiano Giorgia Meloni, le ha messo a disposizione una berlina di segmento alto. Una Maserati? Una Alfa Romeo? Una Ferrari? Una Evo? Una Lancia? Assolutamente no, le ha messo a disposizione una berlina tedesca, una Audi.
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La cosa che fa “sorridere” è che c’è stato un forte segnale di cambiamento che ha portato a trasformare il ministero dello Sviluppo Economico in Ministero delle imprese e del made in Italy. Giorgia Meloni da tempo parla della necessità di valorizzare e proteggere dalle frodi tutto ciò che viene prodotto in Italia. «Voglio un liceo del made in Italy» ha proclamato e noi italiani non possiamo altro che esultare per un concetto che dovrebbe farci tornare protagonisti dell’Industria, dell’Artigianato, del design, del Talento che le idee e le mani italiane hanno prodotto nei secoli.
E noi come celebriamo il nostro Made in Italy nel mondo il giorno dell’insediamento della nostra Presidente del Consiglio? Con una AUDI. La messa in evidenza di una marca automobilistica tedesca.
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La domanda che mi pongo è sempre la solita, perché noi italiani scivoliamo su banalità, e non siamo capaci in momenti così importanti, che sono sotto gli occhi di tutto il mondo, di tenere il punto della coerenza anche per salvaguardare la nostra immagine?
Le parole insegnano, gli esempi trascinano. Solo i fatti danno credibilità alle parole. (Sant’Agostino)
“Fai quel che dico e non quel che faccio” è il titolo di un articolo pubblicato nel suo blog da Massimo Tacchini (https://www.linkedin.com/pulse/fai-quel-che-dico-e-non-faccio-massimo-tacchini/?originalSubdomain=it) il quale, seguendo un pò la logica che fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, nelle sue pillole di saggezza si accosta in qualche modo e spesso ai concetti espressi della Tempestini.
Intravedendo tante nuvole lontane all’orizzonte ……. buona luce a tutti!