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Civitavecchia-Palermo, partenza e arrivo per mare

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In qualche modo, direi che il testo che segue può corrispondere alle immagini dello slide show che propongo e viceversa. Ovvero, nel caso, le parole possono perfettamente sostituirsi ai singoli fotogrammi, fino a coincidere con essi, descrivendo le sensazioni che, seppur personali, ogni volta accompagnano partenze e arrivi.

Per chi ha sempre dei luoghi nel cuore, rientrare nella propria città ha sempre un sapore speciale. Non è come quelle partenze che, specie se obbligate, generano tristezze e innescano nostalgie.

Partenze in aereo o con treni ad alta velocità, però, non lasciano molto spazio a emozioni particolari. Forse una delle poche circostanze che focalizza questi sentimenti rimane la partenza e l’arrivo in nave, dove i tanti passeggeri accompagnano con il proprio sguardo il lento allontanamento dal luogo di partenza o l’avvicinamento al porto di approdo.

Una volta c’erano tanti congiunti e amici che accompagnavano nelle partenze e negli arrivi, che sostavano in banchina fino al ritiro degli ormeggi, oggi sono i soli protagonisti del viaggio che ripetono il rituale intimo del saluto.

Ancor oggi tutti rimangono affacciati dai pontili della nave per bearsi della vista del panorama e poi focalizzare in dettaglio i punti dei luoghi familiari. La zona corrispondente al proprio domicilio e ai tanti rioni che conservano ricordi. I tanti campanili delle chiese attualizzano e rinnovano l’intera bellezza dei monumenti, mentre la mente vola nelle storie e accende fantasie.

Partenze e arrivi sono pause concesse alla memoria che, rilassata e senza pressioni, rielabora frammenti di vita vissuta, con personaggi passati e presenti connessi alle tante vicende che – ancora oggi – conservano per ciascuno un significato.

Ma per assioma anche chi è forestiero e visitatore dei luoghi non sfugge al momento nostalgico e riflessivo.

Ogni panorama, così come ogni fotografia, risveglia in ciascuno l’onirico inconscio custodito nel personale che si mantiene velato e riaffiora imprevedibile come fosse perennemente sospeso.

Come è noto nel linguaggio figurativo ogni immagine rappresenta la sintesi di un qualcosa e per ognuno, magari è diversa ma sempre piena di contenuti e di tasselli di un mosaico complesso.

In campo artistico del resto c’è sempre un autore che propone e i tanti osservatori che leggono l’opera, la interpretano e la capiscono a proprio modo, secondo un loro sentire.

Buona luce a tutti!

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