Tempo di lettura: 5’.
Dentro l’Ulisse
Penetriamo l’incredibile pezzo di letteratura che è l’Ulisse di Joyce, irlandese anarchico e dinamitardo con le parole come lo è, con l’esplosivo a miccia corta, l’altro irlandese, ma feniano, Sean Mallory in un film unico: Giù La Testa.
Nell’Ulisse c’è tutto. Joyce vi ha ammassato alla rinfusa in un enorme hangar tutto quello che gli passava per la testa e che gli era successo. Cioè moltissimo. Un po’ come faceva Dostoevsky, ma in modo ancor più disordinato del russo. Tra i due, è passata la psicoanalisi. Un bello spartiacque.
Il dublinese, per canzonarci bonariamente e i critici e gli accademici, più subdolamente, ha messo qua e là delle etichette che non spiegano nulla, anzi confondono. Lui le ha prelevate da un altro macigno della letteratura, forse l’unico superiore al suo, l’Odissea. Poi le ha tolte perché c’erano troppi sproloqui in giro.
Aprendo a caso …
Si capisce che qualche maniglia doveva pur metterla, almeno per farci ritrovare il segno che è già di per sé un problema enorme! Che sollievo che adesso è il Kindle a tenerlo preciso per tutti i libri che stiamo leggendo dei quali mostra anche, impietosamente, la progressione.
Come dice uno dei suoi migliori traduttori, Mario Biondi, l’Ulisse può essere letto a partire da qualsiasi punto, anche aprendolo a caso come il Libro delle risposte. Noi seguiamo esattamente il suo consiglio e andiamo casualmente al brano, un po’ allucinato, che vi proponiamo più sotto.
C’è il co-protagonista, Leopold Bloom, che si avventura a esporre il suo piano di rigenerazione sociale dell’Irlanda a un pugno di allucinati astanti. In tutta quella affabulazione un po’ parodistica si trova, comunque, un senso. Si potrebbe anche metterci una croce sopra se ci fosse il 25 settembre una lista Bloom, rigorosamente non di coalizione.
Le elezioni prossime, però, sono una cosa veramente seria. Solo l’8,4 per centodelle popolazione mondiale vive in una democrazia degna di issare una bandiera blu.
Verso il 25 settembre
Beh, ora che noi italiani ci avviciniamo alle elezioni, è un dovere civico soppesare i programmi. E allora, perché non prendere in considerazione anche il programma di “rigenerazione” sociale di Leopold Bloom, il “più grande riformatore del mondo incoronato imperatore di Dublino” (definizione di Vladimir Nabokov).
Bloom lo espone sull’uscio del bordello di Lower Tyrone Street dove è accolto dalla giovane prostituta Zoe in sottoveste color zaffiro. Non è la Biblioteca nazionale di Dublino (nella copertina, sullo sfondo), ma non formalizziamoci.
Capitolo 12, scena terza (credo, sic.)
Abbiamo prelevato il brano dall’edizione curata e tradotta dallo scrittore, traduttore e professionista dell’editoria libraria Mario Biondi (2020). Questa edizione de La nave di Teseo possiede oltre 2mila note, un libro nel libro.
Biondi su YouTube dice di averlo tradotto per capirlo e anche per festeggiare gli 80 anni. Bellissimo auto-regalo, e anche di lusso!
Capirlo e soccorrere nel capirlo, era anche l’intento di Vladimir Nabokov, che ha disseminato nelle pagine a stampa del romanzo, sui bordi e nelle interlinee, infinite annotazioni per poi scrivere un riassunto critico che, nella edizione italiana di Adelphi delle sue Lezioni di letteratura, occupa 110 pagine.
Un testo tosto, questo Ulisse dove da cosa nasce cosa. Pur essendo di matrice irlandese fino al midollo, il romanzo appassiona gli italiani. A pensarci bene ci sono dei punti in comune tra le due popolazioni, entrambe un po’ inclini alla caciara.
Biondi ha firmato la quinta traduzione in italiano del romanzo, se consideriamo anche quella introvabile del 1995 di Bona Flecchia ritirata dal mercato per via dei diritti d’autore. Al momento, però, siamo saliti ben a quota sette con due nuove recenti traduzioni (Feltrinelli e Mattioli 1885, quest’ultima, ahimè senza edizione digitale).
Buona lettura e “bonus per tutti”!
BLOOM Io propugno la riforma della moralità municipale e i normali dieci comandamenti. Parole nuove al posto di quelle vecchie. Unione di tutti, ebrei, musulmani e gentili. Tre acri e una vacca per ciascun figlio della natura. Autocarri funebri tipo berlina. Lavoro manuale obbligatorio per tutti. Tutti i parchi aperti al pubblico giorno e notte. Lavapiatti elettriche. Tubercolosi, pazzia, guerra e accattonaggio devono cessare subito. Amnistia generale, carnevale settimanale con licenza di maschera, bonus per tutti, esperanto come linguaggio universale con fratellanza universale. Basta patriottismo di scrocconi da bar e impostori idropici [falsificatori di moneta, cfr. Dante Canto 30°, Inferno]. Libero denaro, libero affitto, libero amore e libera chiesa laica in libero stato laico.
O’MADDEN BURKE Libera volpe in libero pollaio.
DAVY BYRNE (Sbadigliando.) Aiaiaiaiaiaiaiaiaaaaaaach!
BLOOM Razze miste e matrimonio misto.
LENEHAN E i bagni misti?
(Bloom spiega a chi gli sta vicino i suoi programmi di rigenerazione sociale. Tutti concordano con lui. Appare il curatore del museo di Kildare Street, che trascina un carro con le traballanti statue di diverse dee nude, Venere Callipigia, Venere Pandemos, Venere Metempsicosi, e figure di gesso, altrettanto nude, raffiguranti le nuove nove muse: Commercio, Musica Operistica, Amore, Pubblicità, Manifattura, Libertà di Parola, Voto Plurimo, Gastronomia, Igiene Privata, Intrattenimenti Concertistici sul Mare, Parto Indolore e Astronomia per il Popolo.)
PADRE FARLEY È un episcopale, un agnostico, un qualsiasicosista [ricorda qualcuno questa parole, chi?] che cerca di rovesciare la nostra santa fede.
SIGNORA RIORDAN (Straccia il suo testamento.) Lei mi ha deluso! Miserabile.
MAMMA GROGAN (Si toglie una scarpa per scagliarla contro Bloom.) Bestia! Individuo abominevole!
CANAPPIA FLYNN Offrici un motivetto, Bloom. Una delle vecchie canzoni dolci.
BLOOM (Con umorismo spensierato.)
Ho giurato che mai l’avrei piantata,
Crudel briccona s’è rivelata.
Con il mio turalùm turalùm turalùm turalùm.
ZOMPO HOLOHAN Il buon vecchio Bloom! Alla fin della fiera non c’è nessuno come lui.
PADDY LEONARD Irlandese da operetta!
BLOOM Quale opera ferroviaria sembra una linea tranviaria di Gibilterra? Le Rotaie di Castiglia. (Risate.)
LENEHAN Plagiario.
Abbasso Bloom!
LA SIBILLA VELATA (Entusiasticamente.) Io sono bloomista e me ne vanto. Credo in lui nonostante tutto. Darei la vita per lui, l’uomo più divertente della terra.
BLOOM (Strizza l’occhio agli astanti.) Scommetto che è bbona.
THEODORE PUREFOY (Con cappello da pescatore e incerata.) Usa uno strumento meccanico per vanificare i sacri fini della natura.
LA SIBILLA VELATA (Si pugnala.) Mio divino eroe! (Muore.)
(Molte attraentissime ed entusiastiche donne commettono a loro volta suicidio pugnalandosi, affogandosi, bevendo acido prussico, aconito, arsenico, tagliandosi le vene, rifiutando il cibo, gettandosi sotto rulli compressori, dalla sommità della colonna di Nelson, nel grande tino della birreria Guinness, asfissiandosi con la testa nel forno a gas, impiccandosi con eleganti giarrettiere, saltando giù da finestre di diversi piani.)
ALEXANDER J. DOWIE (Con violenza.) Amici cristiani e antiBloomisti, l’individuo denominato Bloom viene da radici infernali, è un abominio per i cristiani. Diabolico libertino fin dai primi anni di vita, questo fetido caprone di Mendes ha dato segni precoci di deboscia infantile, tali da ricordare le città della piana [Sodoma], con una vecchiarda dissoluta. Questo squallido ipocrita, placcato di infamia, è il toro bianco citato nell’Apocalisse. Un adoratore della Donna Scarlatta [la Chiesa cattolica-romana], intrigo e nient’altro egli alita. Lo aspettano le fascine del rogo e il calderone d’olio bollente. Calibano! [mostro che compare ne La Tempesta di Shakespeare]
LA FOLLA Linciarlo! Arrostirlo! È malvagio come ai tempi Parnell. Signor Volpe! [patriota e politico irlandese di fede protestante leader dell’Home Rule Party. Fox (Volpe) è uno dei cognomi sotto cui si celava].
(Mamma Grogan scaglia la sua scarpa contro Bloom. Diversi bottegai delle parti alta e bassa di Dorset Street la imitano con oggetti di scarso o nessun valore commerciale, ossi di prosciutto, barattoli di latte condensato, cavolo invendibile, pane raffermo, code di pecora, pezzi assortiti di grasso.)
BLOOM (Con concitazione.) Ma è una follia di mezza estate, una beffa atroce, ancora una volta. In nome del cielo, io sono senza colpa come la neve intatta dal sole! È stato mio fratello Henry. È il mio doppio. Abita al 2 di Dolphin’s Barn. Calunnisa, la vipera: mi ha accusato falsamente. Compatrioti: sgenl inn ban bata coisde gan capall [irlandese sgrammaticato che sta per “Una storia in punta di bastone (cioè senza senso) è una carrozza senza cavallo]. Faccio appello al mio vecchio amico, dottor Malachi Mulligan, sessuologo, perché presenti un referto medico in mio favore.
DR. MULLIGAN (In giubbetto da automobilista, automobilistici occhialoni verdi sulla fronte.) Il dottor Bloom è bisessualmente anormale. È scappato di recente dalla clinica privata del dottor Eustace per uomini affetti da demenza. Manifesta segni di epilessia ereditaria da filiazione illegittima, frutto di lascivia sfrenata. Tra i suoi ascendenti sono state scoperte tracce di elefantiasi. Presenta marcati sintomi di esibizionismo cronico. Si osserva anche ambidestrismo latente. È prematuramente calvo per eccesso di autoerotismo, che ha fatto di lui un idealista pervertito, un libertino ravveduto, e ha denti di metallo. A causa di un complesso di famiglia ha temporaneamente perso la memoria e sono convinto che sia vittima più che esecutore di peccati. Ho compiuto un esame pervaginale e, avendo sottoposto a test acido 5427 peli anali, ascellari, pettorali e pubici, lo dichiaro virgo intacta.
(Bloom tiene il suo cappello alta classe a coprirsi gli organi genitali.)
Da Joyce, James. Ulisse, La nave di Teseo, Edizione del Kindle, 2020, pp 591-595.