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Il Comma 22 di TIM

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A seguito della morte di mio fratello ho chiesto alla TIM il rimborso del credito residuo della scheda SIM del suo telefonino oltre che la cessazione dell’utenza, tra l’altro a me intestata. Pensavo una cosa semplice, nonostante le esperienze con TIM siano state sempre molto difficili. Compilo una serie di moduli, allego vari documenti di identità e un mese fa invio la mail all’indirizzo dedicato a questo genere di corrispondenza. Nessuna risposta. Mi premuro di chiamare il 119 per avere chiarimenti:è in lavorazione, la laconica risposta. Faccio degli approfondimenti e pare che nella richiesta manchi il codice ICCID della SIM situata all’interno del telefonino.

Beh confesso che non ne sono in possesso al gentile operatore che si offre per una soluzione. Blocchiamo l’utenza per smarrimento così poi le rimborsano il credito in pochi giorni. Ottimo! In realtà, non è proprio così. Se è bloccata la carta non si procede al rimborso, il richiedente potrebbe essere un malfattore, uno che chiede alla TIM di chiudere utenze per incassare i crediti residui. Questa policy non è scritta nelle carte che ho firmato e inviato. Spiegazione cervellotica ma evidentemente in un paese come il nostro capita anche questo e chi ne paga le conseguenze sono i consumatori onesti.

Eppure nelle carte che ho mandato, ancora in lavorazione nel mondo TIM, ho inserito:

– tessera sanitaria

– carta d’identità

– indirizzo mail

– indirizzo di casa

– numero cellulare.

Tutto questo materiale anagrafico evidentemente non serve a nulla se non possiedi il numero magico dell’ICCID.

Poi vedo che l’utenza scade a fine ottobre e quindi, penso ahimè, alla fine mi rimborseranno. Eh no, sè è bloccata la scheda TIM non procede al rimborso. Mi rassegnerò a perdere poche decine di euro e per mia curiosità ho fatto ricorso con una PEC (si, solo con PEC si raccomandano) e sono in attesa non so di cosa visto il granitico labirinto di codicilli che la TIM ha costruito a difesa di sè stessa.

Così va da noi e quindi prima di andare in ospedale o al camposanto bisogna ricordarsi di comunicare alla TIM il numero della propria scheda del telefonino.

E se l’utenza fosse stata intestata a mio fratello, sarebbe stata da dichiarare in sede di apertura della successione da noi eredi. Chissà!

Buon vento !

 

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