Film intervista con un esponente culturale del Novecento, protagonista assoluto come poeta ed editore dei fermenti culturali che hanno cambiato la storia americana.
Il film è di Giada Diano e Elisa Polimeni. Italia, 66′ – 2021 Versioni disponibili: Originale con sottotitoli. E’ stato presentato di recente a Firenze al Festival dei Popoli. Riporto di seguito qualche passaggio che Mymovies dedica al film perchè illuminante della personalità del poeta.
E’ il ritratto intimo e ironico di Lawrence Ferlinghetti, scrittore, poeta e pittore, animatore culturale della scena beat californiana, che si racconta con allegra e divertita spontaneità nei luoghi iconici di San Francisco e della Bay Area, come la City Lights Bookstore e il suo studio d’artista. E’ morto pochi mesi fa alla veneranda età di 101 anni. Molti lo ricordano per aver pubblicato nel 1956 Urlo di Allen Ginsberg che gli costerà l’accusa di oscenità.
Nel quartiere italiano di San Francisco, a North Beach, in via Columbus Avenue 261, all’angolo con Broadway Street, sorge da più di mezzo secolo una libreria minuscola che è stata il luogo simbolo della Beat Generation: City Lights, si chiama, ed è stata fondata nel 1953 da due italoamericani,Peter Martin e Lawrence Ferlinghetti, quest’ultimo diventato nel tempo una delle figure più significative della poesia americana del 900. Lawrence è un documentario dedicato a lui, alla sua splendida figura, ai suoi versi e ai suoi quadri, alla sua storia artistica e militante e alla sua visione del mondo. Qui il trailer ufficiale del film.
Girato a partire dal 2011, quando Ferlinghetti era già da anni una sorta di nume della Beat Generation, l’unico sopravvissuto a una stagione decisiva della storia artistica e soprattutto culturale degli Stati Uniti, il film alterna interventi del protagonista, scene di vita quotidiana, dialoghi con amici, reading di poesie, sequenze d’animazione che illustrano episodi passati accompagnano la lettura dei versi e mostrano i volti dei compagni di strada dello scrittore: Kerouac, Ginsberg, Borroughs, Corso, Orlowski, la stessa Anne Woldman.
Grazie all’occhio attento e affettuoso delle due registe, Ferlinghetti emerge come un intellettuale lucido e autoironico, un poeta dal verso travolgente, un artista dalle forme lineari e dai colori lucenti, capace con la sua figura quasi eroica (volto rubicondo, capelli bianchi, figura allampanata) di recuperare, proprio alla maniera di Ginsberg, la parola poetica come messaggio orale e la figura del poeta come coscienza controversa di una società.
Un film documentario come questo, fatto così bene ed espressione non convenzionale dell’ apprezzamento delle registe, pone allo spettatore disinteressato come me qualche domanda. Una vita lunga un secolo come quella di Ferlinghetti cosa oggi può raccontare a noi che viviamo immersi in un consumismo illetterato basato sui blog e per giunta pure antiscientifico ? Credo che, in definitiva, la sua vita sia stata la ricerca di una sua verità, profonda che lo ha fatto innalzare e volare sulla forza dei versi e della poesia. Rassicurante e lacerante al tempo stesso, per poter noi ancora sperare di sognare.
E’ il film di una persona smarrita, disperata, confusa. E’ una autobiografia. Ritratto intimo ed ironico di Lawrence Ferlinghetti, scrittore, poeta e pittore, animatore culturale della scena beat californiana, che si racconta con allegra e divertita spontaneità nei luoghi iconici di San Francisco e della Bay Area, come la City Lights Bookstore e il suo studio di artista.
I personaggi sono immobili, fermi anche nel loro frenetico girotondo. E’ gente che vive di miti che non raggiungono più. Non c’è più silenzio, ci si stordisce con la musica. La gente ha paura del silenzio perché teme di ascoltarci i suoi rimorsi.
Lawrence Ferlinghetti aveva già intuito dove saremmo andati a parare: i media, i finti scoop, la spettacolarizzazione del niente…
Trovate una descrizione della City Lights Bookstore ne Il Sogno di Antonio, cliccando su questo link.
https://www.goware-apps.com/il-sogno-di-antonio-manuale-sentimentale-di-management-eliane-corda/
Il romanzo racconta di un manager italiano che, nel suo viaggio di affari in California, cerca di comprendere la realtà multi faccia di San Francisco, tra innovazione tecnologica e trasgressione culturale e sociale, che in quella città raggiungono uno dei punti massimi di contraddizione, visitando anche la più nota libreria della città.