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Il mio maestro in volo con gli storni e le nascoste vie per il Nobel

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Tempo di lettura: 3’.

Nel tempo dell’antiscienza e del retrogrado posizionarsi di molti nei confronti delle conquiste della medicina, mi è capitato casualmente un episodio che mi ha fatto riflettere sul valore dei veri maestri, le cui curiosità non sono mai circoscritte agli argomenti delle loro più specifiche ricerche.

Insomma, pur non avendo una mentalità scientifica e dovendo impiegare un’ora e mezzo sull’alta velocità tra Firenze e Roma, mi sono ritrovato tra le mani il libro, appena pubblicato,  del premio Nobel 2021 per la Fisica Giorgio Parisi dal titolo In un volo di storni, Rizzoli. In esso, l’autore racconta, con semplicità di linguaggio e di immagini, degli studi compiuti per analizzare i fenomeni complessi attraverso il volo degli storni.

La lettura è avvolgente e trasmette le emozioni vissute con l’avanzare delle scoperte. Il racconto ha contenuti autobiografici, con la cronaca di sperimentazioni, collaborazioni, pubblicazioni, soddisfazioni e delusioni. La riconoscenza per i propri maestri e gli apprezzamenti per gli allievi si percepiscono come profondamente sentiti, e la valorizzazione dello spirito di gruppo e dei meriti altrui danno conto della consapevolezza dello scienziato verso la comunità di appartenenza.

Mi ha colpito in particolare il ringraziamento per l’aiuto all’acquisto di sofisticate apparecchiature scientifiche ricevuto da una persona che, quanto a interessi, non poteva essere più distante dal campo della fisica teorica. Un professore come lui, ma di tutt’altra materia. Parisi scrive:

“Attaccare un problema senza essere pronti in maniera adeguata è un invito al disastro. Abbiamo costituito un gruppo in cui non c’erano solo fisici (oltre a me il mio maestro Nicola Cabibbo e due tra i miei migliori allievi Andrea Cavagna e Irene Giardina), ma anche due ornitologi (Enrico Alleva e Claudio Carere). Insieme al compianto economista Marcello De Cecco e ad altri gruppi europei abbiamo rivolto nel 2004 una domanda di finanziamento alla Comunità Europea. La domanda fu accettata: potevamo partire, coinvolgere laureandi e dottorandi e comprare le attrezzature.”

Quali sono ragioni per le quali un economista aiuta il progetto di un fisico teorico e perché il secondo dedica al primo un così manifesto tributo? Non è il semplice ringraziamento di un collega accademico, con il quale intercorrevano magari rapporti di amicizia. È il riconoscimento alla curiosità di un altro scienziato, perché nelle parole di Parisi si individua un tratto fondamentale della personalità di studioso di Marcello De Cecco. La sua sconfinata curiosità, unita alla sua straordinaria capacità di intuizione.

Marcello De Cecco (1939-2016)

E mi sento di dirlo perché Marcello De Cecco è stato mio professore e relatore alla mia tesi e per molti anni ho intrattenuto rapporti con lui, discutendo amichevolmente di tanti argomenti.

Come molti, sono stato affascinato dalla originalità del suo pensiero, dalla sua capacità di analizzare le interconnessioni tra gli accadimenti, di proporre una visione istituzionale profonda degli eventi economici, di far leva su motivate e articolate contrapposizioni di interessi per spiegare le ragioni delle scelte degli attori.

Il reticolo delle interdipendenze per spiegare le complessità dei fenomeni economici è stato il filo conduttore della sua ricerca, ponendosi spesso in posizione critica rispetto ad altre più convenzionali e prevedibili spiegazioni. Complessità e apparente imprevedibilità dei comportamenti economici in analogia alle proprietà del volo degli storni studiato da Parisi nelle sue ricerche di fisico. Nei fatti, come spiega Parisi, la complessità si può analizzare, trovando la spiegazione a ciò che invece di essere imprevedibile si mostra frutto di azioni con forti interessi sottostanti.

Nella citazione di Parisi si coglie l’accento sull’affinità di sentire con De Cecco, alla ricerca di un legame tra discipline distanti, che lascia immaginare interminabili e divertenti di discussioni e confronti. Qui il link per la spiegazione dell’interesse di De Cecco per le correlazioni tra il volo degli uccelli e le dinamiche dei mercati.

Sarebbe davvero interessante invitare Giorgio Parisi alle prossime celebrazioni organizzate dall’Associazione Marcello De Cecco, in memoria dell’economista, per rievocare la storia di quel rapporto intellettuale trasformatosi in un concreto sostegno alla ricerca e oggi tradottosi nell’assegnazione allo scienziato italiano del prestigioso Nobel per la Fisica.

Quanto a me, non dispiace immaginare il mio vecchio maestro in volo tra nuvole di storni, impegnato nello studio di fenomeni collettivi, del disordine e della interazione delle discipline.

 

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2 COMMENTS

  1. Straordinariamente bello! Elegia dell’anima!
    Improntato a motivi di confessione autobiografica e di sfogo sentimentale. Cronaca di sperimentazioni, collaborazioni, pubblicazioni, soddisfazioni e delusioni. “La riconoscenza per i propri maestri e gli apprezzamenti per gli allievi si percepiscono come profondamente sentiti, e la valorizzazione dello spirito di gruppo e dei meriti altrui danno conto della consapevolezza dello scienziato verso la comunità di appartenenza”.

  2. Oggi c’è un’inflazione dei maestri, ma chi ha i capelli bianchi ne ha conosciuto di veri che nella formazione personale hanno lasciato il segno. Avere recepito il seme da loro piantato è un successo che induce a sperare in un futuro migliore. Complimenti a Corsini per il bel messaggio regalato ai più giovani che, a loro volta, raccoglieranno il testimone.

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