Vivo a 400 metri in linea d’aria dall’Arsenale di Venezia, sede del G20 che per fortuna si e’ chiuso domenica scorsa poco prima del trionfo dell’Italia a Wembley. Sono sicuro della distanza perchè durante le restrizioni pandemiche le pattuglie di sicurezza mi trovarono li nei pressi, misurarono la distanza, accertarono che avevo debordato di 200 metri dal confine stabilito da Zaia e mi multarono di ben 280 euro. Pazienza, pensai in fondo la multa è un modesto contributo alle casse esauste della Regione. Ovviamente del G20 non ho visto nulla se non una quantità enorme di divieti,polizia, controlli e ho sentito per quasi una settimana un ronzio continuo di un paio di elicotteri che hanno sorvolato la laguna. Qui di seguito qualche riflessione tra il serio e il faceto sul G20 veneziano, un breve diario con immagini della settimana dell’evento, dal 5 all’11 luglio.
In effetti, non perchè una città come Venezia sia il centro del mondo, ma ha accumulato tanti di quei problemi che poteva rappresentare un modello, in negativo, di come noi umani viviamo oggi il clima, la pandemia, le navi che entrano quasi in casa e il turismo che ha scacciato tutte le altre attività economiche. Pensavo che la Presidenza italiana avesse fatto tesoro di queste sfide, sotto gli occhi di tutti a Venezia come altrove, e avesse avanzato delle proposte in merito. Niente di tutto questo, è stata una delusione totale.Se avete pazienza e leggete fino in fondo questo articolo vi svelo chi ha fatto un rapido cenno a questi aspetti.
Venezia blindata per una settimana per il G20, ma a che serve ? La pandemia non ci ha insegnato il rispetto per le persone e i territori. La fiera delle vanità e l’importante è dire c’ero anche io.
Un Panel di esperti esorta il G20 ad un “accordo globale” per prevenire i costi sociali ed economici delle future pandemie
Al di là di opinioni personali, è obiettivamente difficile capire quale utilità hanno questi meeting internazionali tutti di high level che illustrano studi ed esortazioni pressochè incomprensibili ai piu’, me compreso. Secondo i dati che strombazzano ovunque, il G20 include paesi che rappresentano il 60 pc della popolazione e l’80 pc del PIL mondiale. E’ una sorta di SPECTRE che gira il mondo con una certa frequenza e ci fa un pò raggelare a pensare che si occupa di noi. Quest’anno tocca all’Italia e in questi giorni il circo è a Venezia e chissà quanto ci costa tutto questo. Stiamo uscendo dalla pandemia e potremmo risparmiarci sette giorni di divieti per far divertire i grandi di nonsochecosa. A me ricordano Maria Antonietta e i cortigiani dell’ancien regime.
Tavolo Presidenza italiana G20 alla conferenza stampa del 10 luglio a Venezia. Mi ha colpito per la presenza di 5 uomini e una donna. Eppure tutti a riempirsi la bocca su capitale umano, rinnovamento, governance inclusione e bla bla. A quando
un governatore donna, Visco ormai sono 50 anni che è in Bankitalia ? Che immagine diamo a livello internazionale e poi nell’amata città di Venezia, assurta a simbolo di ripartenza ? Ed è questa la ripartenza che vogliamo noi italiani ? Bravi a parole e maschilisti e affaristi nella sostanza. Ma i giornalisti che vanno a questi eventi si accorgono di queste situazioni a dir poco sgradevoli ? Una foto del genere sarebbe da non pubblicare perche’ offensiva per le donne.
Venezia G20 nella serata del 10 luglio è andata in onda la ricreazione. Riapre il Teatro La Fenice per i rappresentanti del G20 esclusivamente per farli divertire dopo tanto lavoro. Oggi, domenica, ancora una riunione sul clima per chiudere in bellezza. Se quel che si è potuto vedere è un anticipo di quel che accadrà in termini di sostenibilità ed altro, la riconferma di una visione elitaria e aristocratica di chi ci governa e’ garantito. Ed è vero che da Venezia si riparte ma nel senso di uno sfruttamento incontrollato e senza limiti della risorsa turistica, più di prima perchè la pandemia ha azzerato quei pochissimi paletti che il nostro sistema sociale ancora aveva. D’altronde, un governo senza legittimazione popolare quale forza possiede per contenere queste tendenze planetarie che sfruttano i territori e i residenti secondo una logica di mero profitto ?
Quanto ai risultati non ho capito molto. Ho inteso che molti accordi sono di natura politica e comunque interlocutori e dovranno essere ribaditi dal G20 di Roma, ancora uno quindi. Rinvio al comunicato ufficiale del G20 della finanza che non è di semplice lettura mentre per la questione della tassa sulle multinazionali consiglio la lettura dell’articolo de Le Figaro del 10 luglio, raro esempio di sintesi chiara e comprensibile e pure disponibile on line (Le G20 adopte l’accord sur la taxation minimum des multinationales).
Un altro asettico comunicato chiude la giornata dell’11 luglio sui cambiamenti climatici. Buona lettura e al prossimo Gmeno20.
A margine mi sia consentito un mesto suggerimento a Bankitalia, nelle cui mani era riposto il meeting veneziano, dato che oltre a Visco anche il Ministro Franco fino a poco tempo fa era DG dell’istituto. Nella conferenza stampa che ho ascoltato i due esponenti per buona mezz’ora hanno ripetuto fino alla noia sostantivi inglesi come sustainability, discussion, progress,resilience e verbi come take note,support. Ma per aggiungere cosa nelle nostre menti, oltre la confusione e la paura che già ci dominano ? Se la dirigenza non rivede le modalità di comunicazione creando con inevitabile dispendio di tempo delle robuste professionalità (tipo Piero Angela ?), la distanza con il mondo reale crescerà sempre più. L’Istituto sarà confinato alla storia passata e non a quella futura, ingabbiato dal suo stesso linguaggio burocratico e pieno di sigle. C’è voluta la Signora Janet Yellen, Us Secretary of Treasury, a ricordare nella conferenza di presentazione sui cambiamenti climatici che nel 2019 Venezia ha sofferto, prima della pandemia, acque alte eccezionali. Lei americana che ricorda a noi i nostri problemi, la pandemia dopo le inondazioni nella città lagunare. La sera prima nell’indirizzo di saluto ai grandi alla Fenice il sindaco di Venezia Brugnaro aveva affermato che la citta’ puo’ essere la capitale mondiale della resilienza e della sostenibilita’. Come non lo ha detto, se non rinviando a un ennesimo mega progetto multidisciplinare dal forte contenuto pubblicitario. Il G20 e’ finito cosi’, lasciandomi più ignorante e con piu’ domande di prima.