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La nuova Europa progettata a Firenze. Nasce l’Istituzione di Studi Firenze per L’Europa (ISFE)

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo del professor Zeffiro Ciuffoletti, presidente della neo costituita ISFE, tratto da un suo articolo di alcuni giorni fa sul Corriere Fiorentino, aggiornato con le adesioni all’iniziativa.

Essa si propone di svolgere un ruolo propulsivo nella formazione dei giovani cittadini europei, imprimendo nuovi stimoli alla vocazione di centro culturale europeo della città di Firenze, sede da tempo di prestigiose istituzioni comunitarie.

Quanto al nostro paese, il beneficio da attendersi da iniziative della specie è quello di una maggiore fluidità nel recepimento degli indirizzi europei, che spesso incontra ritardi e resistenze, contribuendo ai nostri disallineamenti. L’ISFE potrà anche rappresentare un segnale per contrastare coi fatti la impietosa retorica che assegna all’Italia l’immagine di malato di Europa.

I migliori auguri della redazione di Economia&FinanzaVerde per il successo della Istituzione, volta a sostenere una nuova fase costituente europea. 


Una città simbolo dell’identità europea deve dare il suo contributo per ricostruire l’Ue ferita dalla pandemia

Quando eravamo nella fase iniziale della pandemia che si stava manifestando in tutta Europa, il Corriere Fiorentino pubblicò un mio appello sull’esigenza di  rispondere alla sfida che da sanitaria sarebbe diventata anche economica e sociale, coinvolgendo le istituzioni europee a ogni livello.

A partire dall’Istituto Universitario Europeo con sede alla Badia Fiesolana, ma con riferimento anche alla School of Transnational Governance con sede a Firenze e alle tradizioni europee dello stesso ateneo fiorentino. Le risposte di queste grandi istituzioni furono immediate e molto positive. II Rettore, Luigi Dei, che incontrammo insieme con il suo predecessore, Paolo Blasi, mise in agenda una serie di iniziative che sono già state ufficialmente annunciate. Tuttavia mi sembra importante ricordare il varo di un corso di perfezionamento dedicato alla Storia e alle Istituzioni della Unione Europea che presto vedrà la luce.

Si tratta di una risposta concreta per creare una occasione di formazione per i giovani studenti europei, consapevoli del lungo cammino storico, ma anche dei complessi meccanismi di funzionamento dell’Unione. L’Europa ha bisogno di avere classi dirigenti preparate, ma anche una cultura diffusa sul tema della cittadinanza europea, sulle identità plurali e la storia dell’Europa, sulle istituzioni della Unione Europea, ma anche del Consiglio d’Europa e sulla loro collocazione internazionale. Tutte esigenze rese ancora più visibili e urgenti, davanti alla nascita di movimenti euro-scettici in molti Paesi dell’Unione.

Corriere Fiorentino del 12 gennaio

A partire dal nostro che, per molti versi, è lo specchio aggravato della crisi dell’Europa. Indubbiamente le difficoltà del processo decisionale e l’eccesso di burocratizzazione hanno evidenziato la crisi dell’Unione, proprio quando, prima la crisi finanziaria del 2008 e poi la sfida della pandemia, esigevano risposte rapide e unitarie. Queste sfide esterne hanno, però, creato la coscienza della necessità, una reazione comune che si è manifestata con le scelte di Draghi alla presidenza della Banca Centrale Europea e poi con quelle che sono maturate in questo terribile anno della pandemia.

Basti pensare al Recovery Fund e al grande ruolo che assegna ai giovani alla cui formazione il nostro Paese ha dedicato scarsa attenzione. In un libro che sta per uscire per la Fondazione Corriere della Sera, intitolato “L’Europa al bivio dopo lo shock”, un saggio come Giuliano Amato sostiene che la Conferenza sul futuro dell’Europa annunciata dalla presidente Ursula von der Leyen potrebbe costituire la base di partenza di una nuova fase costituente.

Una fase costituente a cui occorrerà arrivare con una classe politica e con una opinione pubblica preparata, se non si vuol correre il rischio di fallire come accadde diciannove anni fa con il progetto costituzionale, a cui lo stesso Amato partecipò insieme a Valéry Giscard d’Estaing e Jean-Luc Dehaene. La crisi pandemica impone l’esigenza di rilancio dell’Europa e proprio ora la iniziativa lanciata dal Corriere Fiorentino, sospinta da un numero crescente di adesioni, è arrivata a una tappa fondamentale.

I Vertici dell’ISFE (Soci Fondatori, Consiglio Direttivo, Comitato Scientico, Segretario Generale)

L’Istituzione di Studi Firenze per l’Europa (ISFE) con le proprie attività intende offrire un proprio autonomo contributo culturale al processo di costruzione della nuova Europa. Questa iniziativa, che ha trovato sin dall’inizio l’adesione di più di cento personalità italiane ed europee, si è concretizzata in una Assemblea costituente cui hanno partecipato i soci fondatori: Giovanni Biondi, Paolo Blasi, Elisabetta Catelani, Paolo Ermini, Francesco Gurrieri, Gigliola Sacerdoti Mariani, Paola Puma, Angelo Rabatti, Marco Santarelli, Leonardo Tirabassi, Alessandro Belisario, Edoardo Tabasso, oltre allo scrivente. Sono stati nominati nel Consiglio direttivo Zeffiro Ciuffoletti, Presidente e Elisabetta Catelani e Marco Santarelli, Consiglieri. Come Segretario Generale è stato nominato Edoardo Tabasso e come Revisore Angelo Rabatti.

Come da statuto il Consiglio Direttivo è stato integrato da ulteriori sei componenti con ruoli consultivi nei nomi di Paola Puma, Alessandro Belisario, Giovanni Biondi, Paolo Ermini, Cosimo Pacciani e Alessandro Petretto.

L’ISFE conta su un Comitato scientifico che, con l’autorevolezza dei componenti che hanno già manifestato interesse a farne parte, dà sostanza ai programmi di studio e di ricerca e alle attività pubbliche su tematiche strettamente collegate ai contenuti della Conferenza sul futuro dell’Europa. Fanno parte del Comitato Scientifico Cristina Acidini, Benedetta Baldi, Maria Luisa Brandi, Ginevra Cerina Ferroni, Anna Loretoni Gigliola Sacerdoti Mariani, David Allegranti, Paolo Blasi, Danilo Breschi, Stefano Cordero di Montezemolo, Francesco Gurrieri, Donato Kiniger Passigli, Leonardo Tirabassi, Simone Visciola, Marco Zatterin.

Questo, per noi, è il banco di prova di un soggetto indipendente che, da una città come Firenze, ambisce a dare un futuro a quella che è già oggi (e lo sarà ancor più domani) la nostra casa comune europea. Le sfide che abbiamo davanti in tutta Europa sono enormi. Per questo occorrerà offrire ogni contributo culturale e intellettuale per superare una prova inedita e grave che solo con l’unità delle forze potrà essere affrontata. Del resto, l’Unione Europea è nata dalla catastrofe della Seconda Guerra Mondiale ed è andata avanti superando sfide e ostacoli via via sempre più grandi. Oggi Firenze, che è una città simbolo della storia e dell’identità europea, dovrà dare il proprio contributo e l’ISFE si farà trovare pronta con tutte le forze che generosamente hanno contribuito alla sua nascita in un momento così difficile, ma anche così cruciale per noi e per le generazioni future.

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