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Chiamate Mario 3131

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First reaction, schockedddddu

Finisce male il Conte-bis che naufraga nell’Italia pandemica. Un naufragio cha apre la strada a un governo di alto profilo a guida Draghi in un coro di peana ed elogi all’uomo della Provvidenza. L’appello drammatico del Presidente della Repubblica sgombera il campo dall’alternativa, unica e democratica, delle elezioni politiche.

Purtroppo, non è la prima volta che in nome dell’emergenza, di qualsivoglia natura essa sia, capita una situazione del genere. In 30 anni ben tre volte: Ciampi, Dini e Monti e ora probabilmente il quarto esecutivo di salvezza nazionale con Draghi. Quattro personaggi diversi tra loro, ma con molti punti in comune: mai votati, di provenienza e con una visione élitaria e che all’occorrenza sanno ben vestire gli abiti degli amici del popolo.

Il programma del nuovo governo è stato fin troppo dettagliato dal Presidente Mattarella ed è tutto centrato sull’emergenza economica e sanitaria e sulla capacità di sfruttare i cospicui fondi europei messi a disposizione. Una sorta di commissariamento dell’Italia ad opera delle cancellerie europee. Le prime reazioni dei media sono addirittura roboanti e altisonanti:era ora. Un unico coro, che strano, quando fino a qualche giorno in tanti inneggiavano al governo giallorosso che dava il meglio di sè. Poca analisi e molti commenti scontati che sembrano ispirarsi all’epitaffio di Lapalisse “si il n’était pas mort, il serait encore en vie.”

Ora la domanda che tutti si pongono è se ce la farà. Credo di no perchè i partiti non sono coesi a votare un governo Draghi. I grillini, la Lega e Fratelli d’Italia hanno già dichiarato la loro contrarietà. Il loro peso determina la maggioranza assoluta sia al Senato che alla Camera dei Deputati.

Poi un sostegno di una maggioranza arlecchino non è da escludere per il richiamo di Mattarella ai partiti a rinunciare ai veti incrociati. E’ tutto da vedere come finisce, ma la strada di Draghi non è in discesa anche se è obbligata dai fatti.

Altro aspetto che va considerato è una difficoltà insormontabile che si pone nell’attuale congiuntura politica. Un aspetto strutturale che riguarda la macchina dello Stato, l’amministrazione della cosa pubblica arranca e non riesce in modo esauriente a produrre i risultati che i cittadini si attendono. La lista è lunga, dalla giustizia alla scuola, dalla sanità alle banche e così via. Un pò sono mali atavici e un pò questi servizi essenziali  sono peggiorati per gli innumerevoli tagli degli ultimi decenni apportati alla spesa pubblica.

Gli ultimi dati economici diffusi dall’Istat indicano questa situazione di stallo: PIL -9 per cento nel 2020 e spesa pubblica al 160 per cento del PIL con un balzo di oltre 20 punti in un anno. Per interrogarci come fa Draghi, non saprei dire se questo è debito buono o cattivo. Come si fa a discettare sulla qualità del debito, se gli effetti della nuova spesa pubblica di questo ultimo anno nell’economia non si vedono o non sono ancora visibili.

Tutte le ricette macroeconomiche immaginabili rischiano di produrre risultati marginali se la macchina amministrativa funziona poco. Come una rete idrica non manutenuta per anni che disperde acqua che pure sorge in abbondanza alla fonte. Il paradosso è tutto qui: i governi della emergenza pandemica sono governi di spesa e non di tagli e probabilmente noi italiani non sappiamo più come farla bene e correttamente.

Con un nome solo, per quanto autorevole come tanti ritengono nel nostro paese, non si risolvono tutti i problemi.

A fine luglio 2021, tuttavia, scatta il semestre bianco ed è anche possibile che un governo a guida Draghi si riesca a formare e lavori a disbrigare le pratiche importanti imposte dall’agenda europea, pur con i limiti che prima ho ricordato. E a questo punto sarà interessante capire a gennaio 2022 chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica: reincarico a Mattarella o elezione di Draghi, come molti desiderano da quando è rientrato in Italia. E il secondo che ho detto ce la fara’ a prendere tutto ?

Ed allora la chiamata al 3131 a cercare Draghi e il suo bazooka forse si spiega anche per questa ragione.

 

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1 COMMENT

  1. Per grandi linee e riepilogando, si potrebbe dire che il Presidente della Repubblica, col suo discorso, alla fine ha fatto capire di aver perso la pazienza, lasciando intuire il suo pensiero riguardo ai diversi partiti in causa.
    Ognuno può certo farsi una propria idea e auspicare personali soluzioni alla crisi politica in atto, ma un forte sospetto appare plausibile.
    Si potrebbe anche pensare che la Germania auspichi una certa soluzione perché in fondo interessata a riprendersi – magari indirettamente e a poco a poco – parte dei tanti miliardi ufficialmente e generosamente destinati dall’UE all’Italia …… facendo pubblicamente far credere all’idea di voler così sostenere con energia la nostra economia in crisi.
    Ciò, atteso che l’Italia è per i tedeschi uno dei principali mercati per la loro produzione industriale e non solamente.
    Alla stessa nazione teutonica, infatti, fanno anche capo molti degli investimenti d’origine malavitosa, portati alla luce dalle inchieste calabresi del magistrato Gratteri.
    Il vecchio Giulio diceva sempre che “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”.

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