Il futuro della finanza è digitale. Lo abbiamo capito bene in questi mesi di emergenza sanitaria. In giro si vedono ancora file davanti agli sportelli di poste e banche, ma sono immagini che tendono a scolorirsi e che in breve apparterranno al passato. Un impulso decisivo alle trasformazioni in atto proviene dal Legislatore Europeo che sta avviando proprio in questi giorni iniziative per analizzare e regolare il settore del nuovo mondo della finanza digitale.
In settembre 2020, la Commissione Europea ha adottato un pacchetto di misure sulla finanza digitale, sui pagamenti al dettaglio, sulla sicurezza e sulle criptovalute e crypto-asset.E’ un progetto molto ambizioso di cui si discute prevalentemente tra gli addetti ai lavori e poco tra il pubblico. Eppure i benefici per i consumatori europei sono tanti, almeno nelle intenzioni dei legislatori.
Innanzitutto, nomina sunt res. E’ importante capire bene il contesto definitorio, difficile ed irto di trappole. Stiamo nel campo dell’innovazione finanziaria che si genera a livello mondiale con un enorme potenziale distruttivo per le economie se adeguatamente non presidiato da regole e controlli. Ricordo che molti di questi strumenti innovativi sono pensati anche per i consumatori, famiglie e piccole imprese. Allo stesso tempo, sono strumenti che si prestano utilmente al riciclaggio di denaro, a violazioni della sicurezza e della privacy e ai crimini cibernetici.
Vediamo in dettaglio le parti essenziali del Pacchetto della Commissione.
“Digital Finance Package consists of a Digital Finance Strategy, a Retail Payments Strategy, legislative proposals for an EU regulatory framework on crypto-assets, and proposals for an EU regulatory framework on digital operational resilience.”
Strategia per i pagamenti al dettaglio: pagamenti moderni ed efficienti
Pagamenti sempre più veloci e sicuri come il bonifico istantaneo, già possibile oggi in pochi secondi, sono essenziali a famiglie ed imprese. Un sistema dei pagamenti al dettaglio integrato a livello europeo è un obiettivo basilare per raggiungere anche altre giurisdizioni extra europee e favorire soluzioni pan-europee nelle carte di pagamento o in altri strumenti di pagamento al dettaglio.
Secondo la Commissione, il mercato dei pagamenti in Europa è ancora molto frammentato in quanto alcune soluzioni e schemi non funzionano se non nei paesi di origine. E’ il caso di Swish in Svezia e Bizum in Spagna e delle altre applicazioni sui telefonini. Il problema in questi casi si connota anche per aspetti strategici e di natura politica, un pò come con l’euro digitale. Vale a dire che quando si paga all’estero o online si utilizzano schemi di carte di pagamento internazionali e non basate in paesi UE. La dipendenza europea dai grandi global player è dunque evidente e va arginata.
Proposte legislative sui crypto-asset: sfruttare le opportunità e mitigare i rischi
Per la prima volta ci troviamo davanti a una nuova regolamentazione della Commissione sui crypto-asset, definiti come la rappresentazione digitale di valori e diritti in formato elettronico. La ‘Regulation on Markets in Crypto Assets’ (MiCA) promuove l’innovazione in uno con la stabilità finanziaria e la protezione degli investitori dai rischi che vi sono connessi. E’ previsto, come già accade per le banche, un passaporto europeo per gli operatori per poter lavorare in Europa.
Le misure prudenziali sono connesse ai requisiti di capitale, alla custodia delle attività, a una procedura obbligatoria per la gestione dei reclami degli investitori, a tutta una serie di diritti dei medesimi nei confronti degli emittenti. Gli emittenti degli asset-backed crypto-assets (‘stablecoins’) saranno soggetti a regole più stringenti in termini di vigilanza e di requisiti di capitale. L’esempio più famoso in materia è LIBRA di Facebook, che abbiamo commentato ed analizzato in un precedente articolo.
In questo campo, la fantasia umana prima ancora che finanziaria è senza limiti. I crypto-asset possono essere scambiati tra le parti usando una tecnologia specifica nota come digital distributed ledger. I Crypto-asset esistono in tantissime forme e con condizioni diverse. Possono servire per accedere a un servizio specifico (gli “utility tokens”), per fare pagamenti ( i “payments tokens”) e infine per sottoscrivere un tipico investimento finanziario, quest’ultimo già regolato dalla Markets in Financial Instruments Directive (MiFID II).
Proposte legislative sulla digital operational resilience: chiudere le porte ai cyber attack e rafforzare la sorveglianza sulle attività in outsourcing
Gli operatori tecnologici hanno un ruolo centrale nella finanza di oggi. Possono essere sia fornitori di servizi tecnologici per terze parti sia per se stessi. La proposta regolamentare ‘Digital Operational Resilience Act’ (DORA) ha lo scopo di assicurare che tutti i partecipanti del sistema finanziario abbiano i necessari presidi per mitigare i rischi informatici e quelli connessi ai cyber-attack.
In conclusione, fare molta attenzione
E’ evidente la complessità della materia. La necessità di giungere a una tassonomia degli strumenti, precisa ma inevitabilmente sfuggente, l’esigenza di estendere le regole a tutti i prodotti e a tutti gli attori rendono bene gli sforzi del Regolatore Europeo. I tempi per il varo della normativa nei paesi europei sono normalmente non brevi. Vale ovviamente la pena di seguire il progetto e di tenersi aggiornati, ma credo che vi sia un monito ben più importante che proviene da Bruxelles.
Tenersi alla larga da questi prodotti, pericolosissimi per molti di noi. Vi sono rischi enormi. Tra questi vorrei ricordarne uno in particolare. Il rischio di un attacco hacker, ben evidenziato nella cospicua documentazione che ho citato, può azzerare in pochi secondi il valore del nostro investimento, senza possibilità alcuna di recupero. Stare attenti, dunque, e farlo anche quando ci si trova davanti a un normale conto corrente che ci dà la facoltà di giocare con queste novità.
Ecco, da ricordarsi che non è il Monopoli ove ci si diverte con i soldi per finta, nella digital finance si gioca con soldi veri, i nostri! Rischiamo di fare la fine di Pinocchio nelle mani del Gatto e della Volpe.
Nota a margine
Su Economia&FinanzaVerde.it abbiamo dedicato due articoli all’euro digitale e ai pagamenti in Europa. Il primo è citato nel testo e il secondo è questo che avete finito di leggere.Analizzando i ponderosi documenti, per quanto ben fatti, si rimane un po’ confusi. Le tante autorita’ che in Europa hanno responsabilita’ nel settore, specie BCE e Commissione, cosa vogliono ? L’euro digitale, i bonifici istantanei, le carte paneuropee, il contante e altro ancora. Tutti questi obiettivi tendono a sovrapporsi. Forse dovrebbero trovare il tempo per chiarirsi e fare meno spot. Nel frattempo apprendiamo dal Corriere di oggi, 22 ottobre, che Paypal offre la possibilita’ di comprare e vendere Bitcoin e di usarlo in tutto il mondo come mezzo di pagamento. Mi pare che sono arrivati primi in assoluto. Ed allora oggi, alla luce degli ultimi eventi, bisogna chiedersi se in questa arena dei pagamenti che è mondiale vi potrà essere spazio ancora per l’Europa. Ne dubito.
Ho inserito nell’articolo una nota a margine. Un mio personale commento sulle cose dette nell’articolo e sull’euro digitale. E’ tutto molto importante ma bisogna sviluppare una visione di insieme su dove va il mercato dei pagamenti al dettaglio in Europa che aiuti e orienti i consumatori come me e tanti altri. Tante iniziative, tutte lodevoli, rischiano di creare un pò di confusione. In Italia poi siamo bravissimi a sollevare cortine fumogene.Grazie per l’attenzione. PS.Queste considerazioni non tolgono il mio plauso a Fabio Panetta per come ha presentato in Parlamento Europeo l’euro digitale e per come ha gestito il dibattito. Mi sono personalmente complimentato con lui. Tra l’altro sia lui che la Presidente della Commissione Affari Economici, Irene Tinagli,hanno parlato un ottimo inglese, già questo motivo di orgoglio per me.