Economia e Finanza Verde annuncia con piacere l’inizio della collaborazione con la piattaforma dell’Avv.Giovanni Castaldi, già Direttore dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia, agenzia incaricata delle attività di contrasto al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. Il suo primo contributo è il commento all’ultimo rapporto sull’attività svolta dall’UIF nel 2019, appena pubblicato.
Trovate il rapporto completo cliccando su questo link. Questo è invece il video messaggio di presentazione del Report dell’attuale Direttore dell’UIF, Claudio Clemente.
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Composta da qualificato personale distaccato dalla Banca d’Italia e autorevolmente guidata da un direttore esperto e di comprovata indipendenza da ingerenze esterne, l’Unità di informazione finanziaria per l’Italia (UIF) è meritatamente considerata in Europa uno dei più efficienti organismi della categoria.
Causa Coronavirus, il Rapporto relativo al 2019 è stato quest’anno presentato in videoconferenza dal dottor Claudio Clemente, che, nell’occasione, non ha mancato di sottolineare come la pandemia e la conseguente crisi di liquidità abbiano offerto alla criminalità una ghiotta occasione per penetrare ancor più profondamente nel tessuto sociale ed economico del Paese.
Come di consueto, il Rapporto si presenta ricco di interessanti informazioni e dati statistici. Se ne riporta di seguito una breve sintesi, rinviando per maggiori dettagli al documento integrale, pubblicato nel sito ufficiale dell’UIF.
Anche nel 2019 è continuato il rafforzamento dell’azione di prevenzione e contrasto del riciclaggio (quasi 106mila le segnalazioni pervenute, con un incremento di circa 8mila rispetto al 2018). Hanno invece registrato un sensibile decremento (- 28 per cento) le segnalazioni di operazioni sospette relative al finanziamento del terrorismo.
Come noto, nel settore bancario la continua concentrazione degli operatori ha determinato un incremento della dimensione media degli intermediari, con riduzione del personale e delle filiali presenti sul territorio. Ne è conseguita una riduzione delle unità organizzative deputate alla gestione dei rapporti con la clientela e un ricorso sempre più accentuato a procedure di selezione automatica delle posizioni a rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo (c.d. programmi diagnostici).
A questo riguardo il dottor Clemente, pur riconoscendo l’indubbia utilità del supporto informatico, ha esortato i destinatari degli obblighi antiriciclaggio a non delegare interamente agli automatismi l’individuazione delle operazioni e dei rapporti sospetti. La qualità delle segnalazioni, infatti, non può prescindere dall’intervento di personale specializzato nell’attività di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Le segnalazioni, pertanto, non possono essere fondate “sulla mera presenza di anomalie individuate con procedure automatiche, a discapito del momento valutativo che rappresenta invece il vero valore aggiunto”.
A far tempo dal settembre 2019 gli intermediari devono comunicare all’UIF l’ammontare complessivo delle transazioni in contanti, il cui importo unitario (anche se frazionato) sia pari o superiore a 10mila euro mensili (c.d. comunicazioni oggettive). La nuova base informativa, che ha assunto dimensioni importanti (4,2 mln. di operazioni; 22,5 mld. di euro di versamenti e prelevamenti; oltre 1mln. di soggetti censiti) mira a rafforzare la capacità di approfondimento delle operazioni sospette e consente di individuare operazioni in contanti artatamente distribuite fra più intermediari. In proposito, occorre considerare che, nella fase di emergenza che stiamo attraversando, il contante costituisce lo strumento ideale utilizzato dalla criminalità per mettere a frutto le proprie ingenti disponibilità liquide.
Nell’anno in rassegna l’UIF ha conseguito notevoli risultati sotto il profilo organizzativo, imprimendo ulteriore sviluppo al sistema informatico e migliorando in alcuni comparti il contenuto delle segnalazioni tramite l’adozione di specifici modelli segnaletici. Nuovi indicatori sintetici di rischio sono stati inoltre definiti, in collaborazione con la Vigilanza della Banca d’Italia, per pianificare razionalmente l’attività ispettiva.
Prosegue proficuamente la collaborazione istituzionale con le altre Financial intelligence unit (FIU) e con le autorità giudiziarie e investigative. Il direttore ha peraltro segnalato che alcune scelte del legislatore domestico, non conformi allo spirito della regolamentazione internazionale, ostacolano una compiuta diffusione dei dati presso diverse istituzioni, che sono in grado di contribuire fattivamente al contrasto del riciclaggio e, più in generale, dell’attività criminale interna e internazionale.
Non appare adeguato, considerata la vasta platea dei soggetti destinatari degli obblighi, il numero delle ispezioni compiute nel 2019 (n. 21), evidentemente condizionato da carente disponibilità di personale. Un rafforzamento dell’attività ispettiva si rende più che opportuno in un periodo come quello attuale, in cui, per gravi carenze emerse nell’attività di controllo di alcuni paesi dell’Unione europea, non è stato possibile evitare l’infiltrazione di ingenti flussi di capitali illeciti.
Nel Piano d’azione pubblicato nel maggio 2020, la Commissione europea delinea possibili riforme del sistema antiriciclaggio, basate su una maggiore armonizzazione normativa e sull’accentramento di alcune funzioni di supervisione e coordinamento in nuovi organismi di matrice europea. Auguriamoci che questo intervento strutturale, senz’altro opportuno, non offra il destro, a quanti hanno compreso l’importanza strategica delle funzioni svolte dalla UIF, di alterarne gli assetti di governance, intaccandone l’indipendenza finora dimostrata.
Molto interessante l’articolo. Mi chiedo se oltre agli accertamenti portati avanti di anno in anno vi è spazio anche per filoni di indagine di più lungo periodo per aggredire il riciclaggio di denaro ad opera delle tante famiglie criminali che prosperano in Italia. Ad esempio, di recente a Salerno è stato sequestrato un carico di ketamina dal valore di mercato di circa 1 miliardo di euro. Orbene è singolare la facilità con cui hanno operato i criminali e la semplicità con cui pensavano di regolare la transazione di ben 1 miliardo. Di certo non in contante ma con operazioni che inevitabilmente vanno a coinvolgere le banche e i mercati regolamentati di valute e transazioni interbancarie. Che ne sappiamo di questo mondo ?