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Società Benefit: un emendamento utile

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È stato presentato un emendamento al
decreto rilancio (Ac 2500) a firma del deputato e presidente di Assobenefit Mauro Del Barba per la promozione dell’ecosistema Società Benefit. Tale emendamento prevede l’inserimento dell’art.38 -bis con il quale “per sostenere il rafforzamento, sull’intero territorio nazionale, dell’ecosistema delle Società Benefit, di cui all’articolo 1, comma 376 e seguenti, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, è riconosciuto un credito di imposta nella misura del 50 per cento per il rimborso dei costi di costituzione o trasformazione in Società benefit entro il limite massimo di 7 milioni di euro, che costituisce tetto di spesa. A tal fine e per la promozione delle Società Benefit nel territorio nazionale, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico è istituito un Fondo con dotazione di 3 milioni di euro. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottarsi entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definite le modalità e i criteri di attuazione del presente articolo.

Un nuovo impulso viene dato oggi al modello innovativo e d’avanguardia delle società benefit che possono rappresentare per il futuro un  volano per lo sviluppo sostenibile cui tanto si auspica di raggiungere nei prossimi anni. La società benefit, introdotta in Italia nel 2016 con la legge 208/2015 rappresenta una realtà imprenditoriale profit che coniuga lo scopo di lucro con l’ulteriore fine di migliorare il contesto ambientale e sociale in cui opera mediante una previsione statutaria. Inoltre, rappresenta una innovazione per l’impresa che per la prima volta può impegnarsi a misurare gli impatti che la sua attività genera per il territorio e la collettività.

L’ultimo intervento a favore delle società benefit è quello previsto nel Decreto Legge fiscale, più precisamente si tratta dell’emendamento all’art.49 del DDL 2220 Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili”, prevedendo una misura semplice e necessaria per le imprese italiane impegnate nella ridefinizione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Le società benefit e in generale tutte le imprese che opereranno in modo trasparente e responsabile potranno vedersi riconosciuta una premialità nei bandi pubblici. Si tratta di un ulteriore riconoscimento per le imprese che scelgono di avere nel loro Dna i valori della trasparenza e della responsabilità civile, così come le società benefit introdotte nel 2016 nel nostro ordinamento, che hanno l’obbligo di valutate gli impatti generati dalla propria attività di impresa. Ora, con l’emendamento approvato al decreto fiscale, tutte le imprese possono accedere alla premialità nelle gare di appalti pubblici se scelgono di valutare i propri impatti generati in ambito sociale e ambientale, anche se non hanno la qualifica giuridica di società benefit.

La valutazione degli impatti, in generale, è rivolta unicamente alle attività svolte e non al soggetto che le attua. Valutare non significa giudicare, bensì attribuire valore alle azioni. Fondamentale diventa, per le imprese che vogliono rispondere della responsabilità civile, valutare qualitativamente e quantitativamente sul breve, medio e lungo periodo, gli effetti delle attività svolte sulla comunità di riferimento (utenti, collettività, soci, fornitori, clienti).

L’Italia, dopo essere stato il primo Paese sovrano al mondo a dotarsi della legge che introduce le società benefit con duplice scopo di lucro e di beneficio sociale, continua il suo percorso nel favorire lo sviluppo e la crescita di una nuova economia di mercato con protagoniste le società benefit e l’impegno di Assobenefit nell’accompagnarle e nel promuovere altresì la misurazione d’impatto e la creazione e l’uso di metriche correlate ai Sustainable Development Goal.

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