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A spasso per Venezia tra banconote e Coronavirus

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Avviso agli utenti bancari.

Ai tempi del Coronavirus Venezia cambia aspetto, radicalmente. Pochi turisti, finite le resse per accedere agli imbarcaderi, chiusura di cinema, Basilica di San Marco, Palazzo Ducale e di altri prestigiosi edifici pubblici, traffico acqueo che si dirada e non è più congestionato come capita quasi ogni giorno dell’anno.

Il vociare tra campi e calli si attenua e la vita scorre più lentamente. Riesci anche a pensare e a osservare da vicino come non si modifichino le nostre abitudini monetarie. La nostra propensione al contante rimane, invero, inossidabile. Il legame con le banconote è atavico e non riusciamo a reciderlo neanche in quarantena o in una condizione quale è quella in cui dalla Domenica di Carnevale è piombata Venezia.

Alcune banche hanno affisso davanti agli sportelli l’avvertenza che per ragioni di sanità pubblica sarà consentito l’ingresso di volta in volta solo a piccoli gruppi di clienti, sia ai locali ove sono custoditi gli ATM e sia al banco delle filiali per le  consuete operazioni. Volendo, il cliente può indossare anche la mascherina.

Avrei immaginato che le banche avessero invitato la clientela a usare quanto più possibile home banking e POS, anche a tutela dei propri dipendenti.

Forse esagero, ho pensato tirando diritto per le calli ricolme della nebbia del primo mattino. Poi il tempestivo servizio di alert di Banca d’Italia mi informa del seguente provvedimento, adottato in via di urgenza dal Governatore il 24 febbraio.

Avviso di Bankitalia

Eccola, la sintesi redatta dallo stesso Istituto:

“In relazione alle significative difficoltà nella distribuzione delle banconote al pubblico che si potrebbero registrare a causa della diffusione del coronavirus e dei conseguenti provvedimenti e raccomandazioni del Governo e delle altre Autorità che limitano la mobilità di mezzi e persone, le filiali di banche e gli uffici postali ubicati nelle regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono autorizzati all’effettuazione, ove se ne ravvisi la necessità, di controlli manuali di autenticità e idoneità delle banconote destinate ad alimentare dispositivi automatici di distribuzione del contante, fino al perdurare dello stato di necessità.”

Mi pare di capire, che anziché tentare di disattivare la pipeline del contante, invitando all’uso di strumenti alternativi, la preoccupazione è assicurarne il rifornimento allentando le modalità di controllo automatico.

Avviso di Bank of China

Le banconote sono da sempre il più potente veicolo di trasporto di infezioni e la Cina è corsa ai ripari, pur con i dubbi espressi in proposito dagli organismi sanitari. Ma tant’è e nell’incertezza è meglio premunirsi. Nel senso che se proprio non se ne può fare a meno, è opportuno che il denaro contante sia sterilizzato e sanificato.

La notizia è presente su molte testate internazionali e riporto in breve l’articolo del NYT del 26 febbraio.

China has told lenders to disinfect and store banknotes in a dry area for 7 days, as part of the battle to contain the contagious coronavirus, a newspaper reported on Wednesday.

The guidelines on how banks can help reduce the transmission of the virus were circulated by the Beijing branch of China’s banking and insurance regulator (CBIRC), according to the China Securities Journal. The newspaper did not say how the notes would be cleaned.Banks should also increase the frequency of disinfection of public places, such as counters and public appliances such as password entry devices, said the CBIRC, according to the paper.

Disinfection supplies should be provided at counters and other places where customers come into contact with cash, the regulator added.

Non dovrebbe trattarsi di una fake news, poiché la direttiva sarebbe stata illustrata in una conferenza stampa dalle autorità monetarie cinesi e ripresa, seppure con pochi dettagli, dalle principali agenzie stampa nel mondo.

Mettendo insieme quel che ho visto, sentito e letto non mi sento più tranquillo, ma solo più confuso. Ieri era Venezia, Marco Polo, Cina oggi invece è Coronavirus, Carnevale, Banconote. Non sempre tutto va per il verso giusto.

Anche quando altri paesi e sistemi hanno già sperimentato soluzioni adeguate, noi italiani preferiamo arrangiare misure nostrane, spesso discutibili, ma pur sempre volte a mantenere l’esistente ai tempi ordinari, come al tempo del colera, pardon del Coronavirus.

Così, arrivato davanti alla Madonna della Salute, memoria indelebile di epidemie passate, invento anch’io il mio suggerimento sanitario: Quando maneggiate le banconote, lavatevi due volte le mani!

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