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Investire sul Social Media Marketing. Presente o futuro?

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Come è noto
, il sistema produttivo italiano non brilla per il suo grado di innovazione tecnologica. I dati pubblicati sul sito della Commissione europea fotografano impietosamente il livello di digitalizzazione del nostro paese che è relegato, in base al valore del Digital Economy and Society Index (DESI), al 25° posto (su 29), seguito solo da Polonia, Grecia, Bulgaria e Romania.

Per non limitarci semplicemente a evidenziare una situazione di ritardo, che è ben nota, vogliamo tentare di fornire qualche indicazione per gli operatori che decidono di avviare o incrementare l’utilizzo dei canali di comunicazione digitali, nella loro attività imprenditoriale.

Aumento delle vendite, migliori relazioni con i clienti e apertura al mercato “globale” è lo scenario derivante dall’utilizzo dei social network da parte delle imprese europee, che emerge  da una indagine di IPSOS. 

Secondo questo studio, il 44 % delle piccole e medie imprese afferma che l’uso del social network ha aiutato ad incrementare le vendite sia sul mercato interno sia su quello internazionale. 

Nel 55% dei casi, Instagram (social network di proprietà Facebook) viene usato per interagire con nuovi clienti. Per quanto riguarda Facebook, Messenger nel 49% dei casi è utilizzato per trovare nuovi clienti, mentre il 42% delle aziende lo usa per migliorare la “customer satisfaction.

Sempre per riuscire a trovare nuovi clienti, infine, il 51% delle imprese italiane di piccole e medie dimensioni dichiara di usare WhatsApp, e soprattutto servizi come WhatsApp Business. Inoltre, il 69% delle persone trovano le “Stories” su Instagram o Facebook un ottimo modo per scoprire un prodotto o un servizio. 

Da questi dati si può facilmente dedurre che inserire un piano di Social Media Marketing nelle strategie aziendali, può avere effetti positivi importanti.

La prima cosa da considerare é che non tutti i social network sono uguali; si differenziano per tipologia di utenti, contenuti, grado di evoluzione, ecc.

I Social Media che sono popolari oggi non è detto che lo siano necessariamente domani. Osservando l’evoluzione dei Social, si può notare come le preferenze degli utenti possano cambiare anche velocemente. 

Si pensi, ad esempio, a LinkedIn che, fondato nel 2003 come piattaforma per digitalizzare il processo di sviluppo di contatti professionali, selezione e recruitment nel mercato del lavoro (tramite pubblicazione e diffusione dei curricula), è diventato più di recente una piattaforma content-based, cioè basata sulla condivisione di contenuti.

Sono, infatti, proprio gli argomenti di interesse professionale a farla da padrone oggi, mentre il curriculum e le esperienze lavorative sono quasi passati in secondo piano. Attraverso una semplice funzione presente sul profilo di ognuno è possibile pubblicare con pochi click un testo ovverosia un contenuto professionale che può agevolare l’ampliamento delle relazioni nel mondo del lavoro.  Il motivo principale di tale evoluzione risiede nell’andamento demografico dell’utenza.

La generazione che ha contribuito alla crescita esponenziale di social come Facebook, Instagram e Whatsapp inizia ad essere nell’età in cui ci si affaccia al mercato del lavoro e, come tutti i nativi digitali, cerca di soddisfare le proprie esigenze con modalità online.

Ciò comporta una “migrazione” da parte degli utenti che iniziano a vedere i social network come uno strumento per cogliere opportunità lavorative e, quindi, per condividere contenuti professionali (e non solo momenti di vita quotidiana). Di conseguenza, meno tempo su Facebook e Instagram e più su LinkedIn.

Attualmente anche il social network TikTok sta ampliando rapidamente la platea di utenti con la propria piattaforma di video. Perché? La piattaforma di video-sharing leader di mercato (YouTube) si è spostata su profili più informativi ed educativi che di intrattenimento.

Si è aperto pertanto uno spazio di mercato, specialmente per i più giovani (che formano la maggior parte della audience presente sul social network). Così come avvenuto per molti “social” in passato, gli early-adopters appartengono a queste fasce di età.

Questi esempi, dimostrano che è necessario porre particolare attenzione nell’impostare un sistema di comunicazione basato sull’utilizzo dei canali digitali, a seconda del mercato in cui si opera e al target di riferimento.

In ogni caso, la scelta di quale, quanti e con quali modalità ricorrere ai social network per esigenze aziendali, richiede conoscenze e competenze da cui probabilmente le aziende non potranno più prescindere per impostare le proprie strategie di marketing e che oggi tendono a confluire su nuovi operatori (Digital Agency) e figure professionali (Social media manager).

Comunque, c’è una cosa importante da ricordare. Nel mondo digitale il tempo corre così rapidamente, da affermare, senza tema di smentita, che il futuro è ora!

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1 COMMENT

  1. Bell’articolo, sintetico e esaustivo, per far chiaramente intendere le potenzialità dei veicoli di nuova concezione che hanno consentito e consentono, sistema politico permettendo, comunicazioni autogestite e dirette che permettono di travalicare facilmente limiti di tempo e spazio.

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