Home Recensioni Le voci di dentro di Giulia

Le voci di dentro di Giulia

3591
0

Ore 16.30, 19 gennaio 2020 – Teatro Goldoni – Sala Mascagni Via Carlo Goldoni, 83 Livorno

Premiazione dei vincitori della decima edizione del Premio Ciampi Valigie Rosse: Haydar Ergülen per la sezione straniera con “Poesie scelte (1982-2018)” tradotto da Nicola Verderame. Per la sezione italiana, Giulia Rusconi “Attounico”, con una nota di Paolo Maccari.

——————
Un premio prestigioso per delle pregevoli poesie dovute alla penna di Giulia Rusconi. E’ un Attounico dove si cimentano le sue Voci di dentro. A me la poesia contemporanea evoca quasi sempre delle stranezze e alla fine ci capisco poco. Qui è il contrario. Il tentativo è di disorientare il lettore per un senso di innocenza e di pudicizia ma poi il percorso è molto chiaro. Vi sono anche delle trappole che rimandano ad Ariosto e all’Orlando furioso, che divenne tale per amore di Angelica.

E’ la ricerca di una identità e di una guarigione, compiuta insieme a un medico, un medico che ha in studio –pardon sulla scena – la foto di Franco Basaglia. Un medico che cura la mente, come si dirà dopo. Ma procediamo con ordine perché gli ingredienti per allestire l’atto teatrale ci sono tutti.

Vi sono due attori, una poltrona, una sedia e un tavolo con un picì, le comparse, una cartella clinica color rosa, un posacenere rotondo bianco e il palcoscenico è pronto e si può iniziare. I dialoghi che accadono sono asimmetrici. C’è una Lei che vorrebbe che Lui medico esplorasse le sue Voci di dentro, fargliele sentire per bene e frequentemente “non fra tre settimane ma fra una”. Lei anela a una cura d’amore, anche inventata purché buona ed efficace per tutto. Lui invece non ha una cura da dare, definitiva e risolutiva. Bella pretesa, ma senti!

Se per Ariosto l’amore si invischia con l’insania qui il percorso è opposto ed è l’insania che cerca la cura nell’amore, in un lui che è forse riduttivo individuare nel solo medico che ti sta davanti. La trappola dell’Ariosto citato in premessa (che non è in somma amor, se non insania), una volta superata quasi scompare. Il tempo ora si rasserena e da luce e splendore ai versi che si riempiono di speranza.

E si può anche scavalcare la trincea che ci sta inopinatamente davanti e avviarsi alla vita. Sarà tra insania ed amore ed è pur sempre vita perché è la nostra. E l’amore è un buon viatico, per tutto.

 

Previous articleI Big Data che abbiamo e non usiamo
Next article“APRITEIPORTRAITS – Qmedia Art Residency”

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here