Il credito ti porta lontano, avvicinando i tuoi sogni
“In una fase storica in cui il sistema bancario soffre della stratificazione normativa, della burocrazia e delle crescenti critiche dovute al modus operandi che ha scatenato l’ultima crisi finanziaria, non dobbiamo dimenticare la funzione sociale svolta dagli istituti di credito.
La presente frase cerca di ricordare il ruolo rilevante che hanno avuto le banche dalla loro fondazione fino ad oggi. Infatti, il credito fornisce l’opportunità di elevazione sociale a tutte le persone. Offre la possibilità di costruire un patrimonio superiore da lasciare in dote alle generazioni future.
Basti pensare alle giovani coppie in cerca della prima abitazioni, quante di esse potrebbero permettersi un acquisto senza prima passare da una pratica di mutuo? Quanti potrebbero acquistare un’automobile per recarsi a lavoro e quindi percepire il proprio salario? Quanti sogni lasciati irrealizzati senza il supporto del credito?
E ancora, quanti giovani imprenditori, senza l’aiuto del mondo bancario, avrebbero potuto mettere in pratica le proprie idee per sviluppare un’attività di impresa? Tante idee in testa, ma poche disponibilità economiche per metterle in pratica.
Il sistema creditizio, oggi sul “banco” degli imputati, ha provveduto a mettere in tasca ai clienti quelle risorse che hanno permesso il raggiungimento dei sogni, obbiettivi e ambizioni, ben al di là del tasso di interesse pagato per l’accesso al credito.”
Motivazione
La motivazione della scelta è che la frase, in sole nove parole, affronta con lucidità un punto di prospettiva che appartiene a molti di noi. Come in un caleidoscopio, vi ritroviamo lo smarrimento per le tante crisi bancarie, l’auspicio di un domani migliore, il sogno che diventa desiderio, il desiderio che diventa azione e gratificazione per i risultati, grazie anche a chi, credendo nel tuo progetto, ti fa credito.
Altre proposte
– Ieri obblighi informativi, oggi doveri educativi, domani conoscenza utile…al benessere finanziario.
– Bisogna passare dal dovere di informare al dovere di far comprendere.
Commento finale
Le indicazioni che si possono trarre da questo Concorso è lo scarso interesse per prodotti di educazione finanziaria preconfezionati, basati cioè sulla mera trasmissione di nozioni generiche e generaliste. Vi è consapevolezza, invece, della lontananza delle banche dalle esigenze di famiglie e imprese. Tendenza che si sta accentuando, poiché le banche, in un periodo di tassi di interesse negativi, puntano sulla leva delle commissioni e non sembrano aver molto innovato nelle modalità di distribuzione di prodotti propri e altrui. Per quanto assurdo, poi, i tassi negativi sono ribaltati sui depositanti, non sui mutuatari. Ancora di pochi giorni fa, le ultime rilevazioni sul credito al consumo indicano tassi di interesse medi tra il 5/6 per cento. Situazione questa che è alla radice la negazione dell’attività di intermediazione.
Seguendo questa percezione ricorrente, possiamo concludere che una Finanza che non incorra nelle gravi anomalie del passato è possibile, a condizione che il risparmiatore si orienti esclusivamente verso prodotti poco costosi e a basso rischio. L’ancoraggio delle scelte alla normativa europea costituisce quasi la certezza di rischi bassi e facilmente gestibili da ciascuno di noi. Abbandonare queste acque significa avventurarsi in acque perigliose, infestate da squali. Contro di essi siamo soli, perché abbiamo anche sperimentato che i controlli delle Autorità si sono rilevati spesso inadeguati. Molti risparmiatori frodati nelle ultime crisi bancarie stanno ancora aspettando il ristoro, per quanto parziale, dei danni subiti.
Una efficace attività di Educazione Finanziaria è di concentrarsi su aspetti sostanziali per la tutela del consumatore/risparmiatore, ricordando che
INFORMARE BENE E’ MEGLIO CHE EDUCARE.
E questa è la nostra frase di concorso.
Considerazioni innocenti, quelle del vincitore del primo premio, manifestate forse da chi è ancora dotato di animo puro intriso di ideali. La realtà che ci circonda è pero’ assai differente e nemmeno gli squali riconosciuti o riconoscibili sono all’apice della catena biologica che naviga in questo nostro mare tempestoso. Sigh!!
Alle banche oggi non affiderei i miei risparmi per poi dormire sonni tranquilli. Scandali, crisi, servizi arretrati, attività di intermediazione ferma da anni sono fattori che ostacolano alla radice il rapporto banca cliente. Ricordiamoci, però, che esiste una ampia normativa europea che tutela i risparmiatori in modo deciso. Prende piede nei primi anni del 2000 e si è sviluppata nell’arco di questo ventennio. La caratteristica principale, sconosciuta da noi, è la standardizzazione e regolamentazione dei prodotti bancari. Non è più una gestione complessiva del rapporto ma vi sono regole certe per ogni prodotto, soprattutto per le esigenze delle famiglie (mutui, conto di pagamento, carte di pagamento, ecc.). Quindi si può ancora sognare in banca a condizione di scegliere con attenzione e fidarsi soprattutto di noi stessi e non dei tanti squali che girano intorno ai nostri soldi e dei tanti controllori che ci rassicurano. Tutto questo si conosce ancora poco. Il problema di fondo, per quel che posso vedere, è che i variegati programmi di educazione finanziaria – finanziati dallo Stato per un pò di milioni di euro – quasi mai affrontano questi temi che rappresentano il patrimonio comune di tutti i cittadini europei.