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Un bel libro di educazione ambientale…
L’iniziativa di proporre un libro da scaricare gratuitamente sulla coltivazione di spazi anche minimi quali orti, giardini, balconi va nella direzione della educazione all’ambiente fatta di piccoli comportamenti quotidiani, da compiere anche nel cuore delle città.
È quindi encomiabile l’iniziativa di Marina Clauser e Andrea Battiata di raccogliere tanti contributi di esperti (40, oltre prefazione, introduzione e due appendici), Thema Edizioni, pagg. 206, Presentazione di Luca Mercalli, per orientarci in un campo nel quale troppo spesso sembrano prevalere mode e slogan ripetitivi.
Getta un seme è un bel libro, ricco di tante immagini e di tante informazioni, che indicano con linguaggio chiaro e immediato, ma anche con approccio scientifico, un percorso da seguire.
Idee, tecniche, esperienze sono i perni di un ragionamento complessivo, che mira a rafforzare la cultura ambientale.
I semi da gettare non sono infatti soltanto quelli fisici, ma anche quelli della consapevolezza, delle buone pratiche e delle esperienze virtuose e replicabili nelle coltivazioni agrosostenibili.
Educazione alla conservazione della biodiversità, al riconoscimento del valore del verde, alla diffusione dell’agricoltura urbana, alla preservazione dei corridoi ecologici delle vegetazioni spontanee, al risparmio dell’acqua e al rifiuto dei pesticidi nelle produzioni degli alimenti, alla salvaguardia degli insetti sono i filoni facilmente riconoscibili di questa esposizione.
Fanno da contro altare i rischi del degrado dei terreni agricoli, del depauperamento delle risorse idriche, delle cattive abitudini verso la natura.
… e di Ecologia urbana sostenibile
Il libro è, dunque, tutto fuorché una delle tante guide di giardinaggio. Gli approfondimenti teorici servono a formare più in profondità cittadini consapevoli, consumatori critici e operatori del cambiamento di alcune nostre scorrette e radicate tendenze.
È un invito alla diffusione dell’informazione e delle conoscenze in materia di ecologia urbana, anche se non diverremo mai coltivatori di prodotti biologici a tempo pieno.
Un preziosismo finale è la proposizione di un articolo di Charles Darwin, in cui il grande naturalista descrive “la formazione della terra vegetale per l’azione dei lombrici (sic), con osservazione intorno ai loro costumi”.
Siamo comunque convinti che la chiave di lettura del libro stia nell’incipit, dove si stabilisce che la sostenibilità può essere parola vuota ovvero troppo ricca di significati (il che a ben vedere è un po’ la stessa cosa).
E di seguito si precisa che “i problemi cruciali del nostro tempo – energia, ambiente, cambiamento climatico, sicurezza alimentare, sicurezza finanziaria – non possono essere studiati e capiti separatamente, in quanto sono problemi sistemici, vale a dire sono tutti interconnessi” (F. Capra, H. Henderson Crescita qualitativa, Aboca, 2009).