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Libriccino cinese, foto italiana

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Tempo di lettura: un minuto. Test di leggibilità ***.

Sosteneva Giambattista Vico che la storia ciclicamente si ripete. Cambiano termini e riferimenti, ma certi modi di operare restano una costante.

A Shanghai, nel lontano 1991, ebbi modo di acquistare al mercato dell’antiquariato locale un libretto che pensavo raccogliesse i “Pensieri di Mao”.

In realtà conteneva il resoconto fotografico di uno dei tanti Congressi del partito comunista cinese presieduti da Maoisti.

A parti di testo, ovviamente per me incomprensibili, si accompagnavano immagini esplicite che documentavano momenti dei lavori e riportavano ritratti di tanti personaggi di spicco del partito.

Il documento si riferiva forse al periodo dell’egemonia esercitata dalla famosa “Banda dei quattro”, capeggiata dalla moglie del grande timoniere.

La cosa curiosa della storia è che, in relazione alla successiva caduta in disgrazia e conseguente epurazione di alcuni personaggi che vi risultavano raffigurati, il precedente possessore del libretto aveva tratteggiato delle croci sui volti e sui nomi, al fine di cancellarli dalla sua memoria e da quella del popolo.

Una damnatio memoriae in chiave cino comunista.

Un po’ rozza, ma efficace prova di fedeltà al partito.

Oggi, in casi simili, non occorre più tanta semplicistica manipolazione. Il progresso è andato avanti. Basta operare sui portali web e, se qualcuno non occupa più qualche poltrona, si può “bannarne” l’immagine.

Mi è tornata in mente la storia del libriccino cinese, quando sul sito ufficiale di un’importante istituzione pubblica, ho visto che era sparita la foto/ritratto di un suo vice direttore generale, le cui sorti di conservazione del posto non sono ben definite.

Al momento non riconfermato o in via di riconferma, per un secondo mandato. Non ho capito bene.

Le procedure di nomina in quell’istituzione sono assai complesse. Un po’ cinesi.

Intanto a qualcuno è sembrato opportuno ritoccare qualche foto ufficiale, a scanso di equivoci. Facendolo scomparire. Chissà se ricomparirà.

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1 COMMENT

  1. Buongiorno. Ho apprezzato molto l’elzeviro. Vi consiglio per una piu’ incisiva valutazione di consultare la dotta dissertazione di Angelo De Mattia, ex BI, in punto di diritto pubblico sulle storture delle vicende che illustrate. Su l’Avvenire del 10 febbraio potete leggere “Bankitalia ecco perche’ e’ un attacco all’autonomia”. Potrete apprezzare l’ossimoro giuridico della nomina perfetta ma non ancora efficace. Buona Domenica Davide M.De Crescenzi

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