Un anno boom per l’industria editoriale
Quest’anno è stato, con grande sorpresa di tutti, un successone per l’industria editoriale. Nonostante gli implacabili notiziari, i lettori hanno acquistato libri a pacchi. Le vendite dei libri cartacei sono in aumento. Nelle librerie indipendenti sono cresciute del 5%. Più di un titolo (Fear di Bob Woodward, The President Is Missing di Bill Clinton e James Patterson, Becoming di Michelle Obama) ha superato il traguardo del milione di copie, ma c’è anche forte interesse per la narrativa.
La buona notizia per editori, agenti e autori ha però causato parecchi disagi nel momento cruciale della stagione, durante le vacanze natalizie. Le tipografie hanno infatti faticato a tenere il passo con l’impennata della domanda. Il che ha generato arretrati che hanno portato a deficit nelle scorte di molti titoli.
Alcuni dei successi di critica di quest’anno, tra cui Asymmetry di Lisa Halliday, The Overstory di Richard Powers e The Great Believers di Rebecca Makkai sono stati dichiarati esauriti su Amazon nella settimana prima di Natale. Il magazzino ne è rimasto a corto perché gli editori non hanno potuto ristampare le copie abbastanza velocemente. Anche best-seller di non fiction acclamati dalla critica come la Biografia di Frederick Douglass di David W. Blight, il libro di ricette Salt, Fat, Acid, Heat di Samin Nosrat e Astroball di Ben Reiter erano disponibili su Amazon con tempi di consegna dalle due alle quattro settimane.
Il blocco che ha riguardato l’intera industria si stava creando da mesi, come risultato della riduzione e del consolidamento delle aziende tipografiche, del collasso di una delle maggiori di esse avvenuto quest’estate, della carenza globale di carta e di un’offerta di lavoratori stagionali in diminuzione. Ma il blocco è diventato sempre più acuto e visibile nel momento di picco delle vendite stagionali, quando i consumatori erano a caccia di titoli imperdibili da regalare e hanno trovato gli scaffali virtuali di Amazon vuoti.
Vendite irrimediabilmente perdute
Per gli autori i cui libri erano esauriti nel periodo appena precedente alle vacanze, può essere difficile recuperare le royalties perdute e il calo in classifica. In un messaggio su Facebook, la signora Makkai ha incoraggiato i lettori ad acquistare il suo romanzo nelle librerie indipendenti dopo che Amazon l’ha dichiarato esaurito e indicato che non avrebbe potuto spedirlo fino a dopo Natale. “Questa situazione fa schifo e il mio ufficio stampa sta facendo tutto quello che può ma, ugh, il tempismo è davvero, davvero pessimo”, ha scritto.
Agenti e autori affermano che parte del problema è che editori e rivenditori sono diventati più restii a correre rischi. Gli editori stampano prime tirature più limitate, in parte perché i rivenditori inizialmente ordinano meno copie, nell’attesa di vedere quali titoli ingranano la marcia. Evitano così di scommettere su quelli sbagliati, per non accumulare invenduto. In passato, spesso era semplice far stampare un’altra partita di libri in una settimana o due, se le vendite erano inaspettatamente alte. Di questi tempi invece alcuni editori dicono che può volerci anche uno o due mesi.
Inoltre, l’appetito insaziabile dei lettori per una manciata di grandi successi ha acutizzato l’effetto collo di bottiglia, consumando quel poco di capacità produttiva che c’era nel sistema. Fear di Mr. Woodward ha venduto quasi due milioni di copie in tutti i formati, mentre Becoming della signora Obama, uscito a novembre, ha venduto 3,8 milioni di copie.
“La capacità produttiva è così ristretta che se ti capita un libro che decolla come Becoming devi smettere di far stampare quello che stavi già stampando e concentrarti su Becoming”, ha detto Dennis Abboud, amministratore delegato di ReaderLink, il maggiore distributore librario per Target, Walmart e altri negozi. “E così succede che il treno vada fuori binario.”