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Dopo il caso HSBC esploso qualche tempo fa in Svizzera e la pubblicazione della lista di presunti evasori, tutti clienti dell’Istituto di Ginevra, è utile fare qualche riflessione sull’evasione fiscale. Più in particolare su come contrastare Il “nero” accumulato in vari modi, da molti contribuenti italiani e non.
Faccio riferimento all’episodio delle numerose società che gestiscono in Italia il gioco, le scommesse e le slot machine. Dopo circa 8 anni la Corte dei Conti è riuscita ad emettere una sentenza. La richiesta iniziale di restituzione era pari a 98 miliardi di euro. Alla fine è stato fissato il pagamento in poco più di 800 milioni. La contestazione sollevata riguardava il mancato collegamento delle slot machine al sistema informatico del Monopolio, cosa che ovviamente impediva la tracciabilità dei flussi.
Andando indietro a cinque anni fa, l’allora Presidente della Corte dei Conti e l’allora responsabile dell’UIF affermarono che, da indagini e analisi effettuate dagli esperti del settore, era risultato che lo strumento più utilizzato, per creare nero fiscale, era rappresentato dal ricorso alle banconote da 500 euro. Poco tempo fa, il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in occasione di un’audizione presso la commissione Antimafia, ha dato un’importante notizia. ”In Italia il numero di biglietti da 500 euro «è crollato», le banconote da 500 e 200 euro «sono sostanzialmente sparite» e quelle da 100 «si stanno riducendo».
Sarebbe, quindi, opportuno dare uno sguardo alla creazione del “nero” e studiare come scovarlo e combatterlo. A tale proposito avrei una mia idea che mi permetto di sottoporre anche all’attenzione del Presidente dell’Associazione Nazionale Anticorruzione.
In che cosa consiste?
L’idea nasce proprio dalla presenza di somme importanti accumulate e nascoste nelle cassette di sicurezza di molte banche. Così come hanno affermato esponenti preposti alla lotta all’evasione in varie istituzioni, sarebbe interessante concertare un’azione a livello europeo, per esempio su iniziativa dalla BCE. Infatti il contante e le relative somme depositate in luoghi occulti, con una manovra molto semplice, potrebbero diventare inutilizzabili. La premessa sta proprio nelle dichiarazioni del Governatore Visco (“riesce difficile trovare banconote di grosso taglio!”): basterebbe rendere momentaneamente “non spendibili” i fondi accumulati a mezzo delle predette banconote.
Come potrebbe avvenire?
È molto semplice, in attesa che la BCE decida di ritirare dalla circolazione il taglio da 500 euro.
La BCE dovrebbe quindi dichiarare, nei 18 Paesi aderenti all’eurozona, il “fuori corso legale” della banconota da € 500 attualmente in uso, ancorché dal 2017 non più prodotta. L’operazione di ritiro e di sostituzione con altro biglietto potrebbe essere giustificata come operazione di restyling, così come è avvenuto per il taglio da 5, 10, 20 e 50 euro.
E’ ovvio che l’operazione andrebbe realizzata in un venerdì sera, con gli sportelli bancari chiusi, in tutta l’eurozona. Tutti i possessori delle predette banconote (conservate nelle cassette di sicurezza o in altri luoghi) sarebbero costretti a presentarle agli sportelli bancari, per chiederne il cambio. A questo punto scatterebbero gli obblighi degli Istituti bancari di segnalare alle Autorità i dati anagrafici dei richiedenti l’operazione, così come previsto dalla legge sull’antiriciclaggio. Si tratterebbe di una semplice sostituzione della vecchia banconota con una nuova, contenente alcuni e più sofisticati accorgimenti tecnici, per contrastarne la falsificazione. L’ operazione è di una semplicità unica, con ritorni – in termini di risultati – immediati.
Ricordo che in occasione del change-over, cioè del passaggio dalla lira all’euro nel gennaio 2002, furono scoperti numerosi casi di illecito accumulo delle banconote da 500.000 lire (dalla evasione, all’usura, dalla corruzione, alle attività delle organizzazioni criminali). È ovvio che sarebbe operazione da preparare nel massimo della riservatezza e della rapidità, ovviamente sotto il coordinamento delle competenti Autorità europee. Altrimenti sarebbe come dire ai possessori delle predette banconote di sbrigarsi a spostare i propri tesoretti in luoghi più sicuri e cambiarle in altre valute, vanificando qualsiasi effetto.
Anche se resta politicamente difficile la sua realizzazione – si andrebbero a toccare settori importanti o poteri forti – sarebbe un’iniziativa apprezzata da tutti coloro che pagano da sempre le tasse. Per la condivisione di un obiettivo comune: farne pagare di meno a chi è ligio alle leggi degli stati, facendone pagare di più a chi oggi evade le tasse in misura non più sostenibile per le collettivita’.
Soluzione troppo logica, quindi inadatta alla politica dei politicanti.
Agli azzeccagarbugli non piacciono le soluzioni che risolvono i problemi, soprattutto se semplici e che non rimandano poi al punto uno del comma del comma, della legge di cui al dlg etc ………