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Qualche tempo addietro il mio amico E. mi chiese di raggiungerlo a casa sua. Da tempo era in convalescenza per i postumi di un delicato intervento al cuore. Durante l’incontro ebbe a prospettarmi un’idea che corrispondeva ad un progetto che da tempo mi girava per la mente e che come tante altre stramberie continuavo a mantenere nell’aria.
Mi fece vedere e ascoltare un suo prototipo di slide show che mescolava immagini con accattivanti brani musicali e poesie recitate. Un’operazione intrigante, ma non era tutto.
Dall’ascolto dei testi e dal racconto che mi fece, ebbe a confessarmi il suo perduto innamoramento per una donna che anch’io conoscevo, cosicché la questione per lui aveva uno specifico sapore.
In breve, conscio della mia passione per la fotografia, mi proponeva di realizzare con lui quel progetto, confidando che disponessi di immagini adeguate e che le sapessi anche abbinare per coronare il suo scopo.
In tutto questo E. ebbe pure a esternarmi lo smarrimento e la immensa frustrazione, la tempesta interiore, che gli derivava da quel sentimento tanto assorbente, ma niente affatto corrisposto.
La lettura dei testi confermò lo stato inebriante, il trasporto che stava ancora vivendo e l’intensità di quella passione che “equivoci unilaterali” gli avevano fatto nascere e nutrire. Una drammatica ossessione amorosa, insomma.
A me l’idea piacque, ma accettai di collaborare a una condizione, quella di avere carta bianca nella selezione delle immagini da abbinare alle poesie recitate (da lui e associate a basi musicali di famosissimi film) e nel confezionamento digitale.
Nella fase finale, E. fu talmente entusiasta che fece registrare in uno studio di Roma le poesie che vennero recitate magistralmente da un attore.
Dopo una lunga lavorazione venne fuori un prodotto che, nonostante siano trascorsi tanti anni, mantiene ancor oggi un certo vigore comunicativo. Il tempo per una completa visione è di circa mezzora, ma chi è stato innamorato o sta vivendo un’esperienza simile potrebbe trovare diletto o conforto, senza annoiarsi. Spero.
Siamo in pochi, a conoscere l’identità della Beatrice di E. e forse è giusto che il suo nome rimanga avvolto nel mistero, a prescindere dalla lusinga o dal fastidio al momento della dichiarazione d’amore ricevuta.
Una differente morale potrebbe essere tratta. Di sicuro è assodata la certezza che le patologie cardiache sono spesso meno gravi dei problemi di cuore. Per le prime si può anche trovare un rimedio, magari con interventi delicati di bisturi, per le altre rimangono quasi sempre ferite non rimarginate che continuano a sanguinare e ti accompagnano per il resto del tempo che ti rimane. Bisognerebbe imparare meglio a sublimare! O anche no.
Lo slide show è accessibile su Vimeo, cliccando il link https://vimeo.com/30546894
Buona luce a tutti!
Un amore indefinito un amore infinito …