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IL FILM DA VEDERE: Profondo e sconvolgente

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Il docufilm diretto da Wim Wenders e Ribeiro Salgado Il sale della terra, in viaggio con Sebastiao Salgado è del 2014 e quindi non recentissimo e per giunta poco conosciuto dal grande pubblico. Peraltro la sua attualità e la profondità delle riflessioni che suscita lo rendono strumento fondamentale per comprendere il nostro tempo.

Ne parliamo perché racconta con rara potenza narrativa il fenomeno delle migrazioni visto dal grande fotografo brasiliano Sebastiao Salgado attraverso le sue opere fotografiche. Tema del nostro quotidiano quindi, che  nello scatto fotografico trova una sua essenza universale ed ineluttabile. Alternando la storia personale di Salgado con le monografie della sua opera (le migrazioni, l’America Latina, i lavoratori) il film è un percorso spirituale sulla nostra umanità, sulle condizioni in cui viviamo.

Non vi è indulgenza nè risentimento nello sviluppo delle immagini, ma solo documentazione oggettiva che assurge a poesia per l’oltraggio consumato verso gli ultimi, la parte più nascosta della società. L’abiezione di chi lavora nella più grande miniera d’oro a cielo aperto del mondo, la disperazione dei milioni di profughi del Sahel afflitti da carestie e siccità, i massacri del Rwanda, i mestieri degradanti del mondo industriale, i progetti di riforestazione del Brasile, la nuova schiavitù dei migranti sono i temi e le immagini che si susseguono e che Wenders traduce fondendo con lirismo fotografia e cinema.

Un film straordinario da consigliare a tutti, da mostrare nelle scuole per far capire soprattutto ai ragazzi che prima di giudicare bisogna capire e che non esistono scorciatoie per fermare i fenomeni migratori da un lato all’altro del pianeta che hanno caratterizzato la storia millenaria dell’uomo e che sono il sale della terra.

E’ da consigliare anche a chi studia economia. Salgado prima di essere fotografo è stato economista e nella sua opera ha narrato le diseguaglianze tra gli uomini, gli effetti dell’inquinamento industriale, lo sfruttamento di molti da parte di pochi fino ai più moderni concetti legati alla economia sostenibile.

Attraverso le sue struggenti ed icastiche  fotografie gli autori ci regalano un diverso modo di fare politica ed economia. Non solo cinema. Voto: 4/5

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